Inaugurato l’ospedale di Sant’Ubaldo in Sudan

Sono 1100 metri quadrati di futuro. Il 2 dicembre scorso nell'Africa nera è stato tagliato il nastro di un nuovo ospedale costruito grazie alla voglia di crederci degli eugubini. Nel villaggio di Turalei, nel Sud Sudan, a 30 chilometri dal confine con il nord mussulmano è attivo ed in via di ultimazione l'ospedale intitolato al patrono della città di pietra Sant'Ubaldo e realizzato grazie all'impegno del Rotary eugubino: 7 i compound attivi, 11 i totali del progetto. Già a pieno regime le 40 degenze per chirurgia, medicina, pediatria e ginecologia, la sala operatoria, uffici, sala d'aspetto e ambulatorio. Si stanno ancora costruendo i compound dedicati alle altre 40 degenze per Tbc e Hiv, ambulatorio, laboratorio analisi, alloggi per dottori e volontari, alloggi e chiesa per le suore che si spera da qui a breve andranno a gestire l'ospedale. Due padiglioni distinti con ingressi separati per motivi sanitari; nell'ambulatorio di quello principale sarà affisso il pannello di ceramica, realizzato dall'artista eugubino Giancarlo Grasselli raffigurante l'effige di Sant'Ubaldo ed accanto la targa voluta dall'attuale presidente del Rotary Giambaldo Belardi. Sulle colonne dell'ingresso del reparto chirurgico una targa eugubina ed accanto la mattonella con il nome di Madre Teresa di Calcutta: si è infatti deciso che andava reso omaggio al silenzioso lavoro che da anni le 7 suore dell'ordine svolgono tra i poveri ed i malati del villaggio. Ora le suore continueranno la loro assistenza nel villaggio ma non tra le corsie dell'ospedale, scegliendo di seguire la volontà di madre Teresa: stare per strada tra i più poveri dei poveri. Per questo individuare altre suore che vorranno seguire la gestione dell'ospedale. Come fondamentale sarà continuare a raccogliere fondi per far sì che questo miracolo continui ad esistere ed a funzionare al meglio e con continuità. In questo non mancherà l'impegno dei due past president eugubini Mario Menichetti ed Enrico Passeri, ideatori e promotori del progetto e che non sono voluti mancare il 2 dicembre scorso proprio a Turalei per la cerimonia del taglio del nastro. Lì hanno incontrato il vescovo Macram, chiave di volta del progetto, che il 7 dicembre 2006 era venuto a Gubbio per l'accensione dell'albero di natale più grande del mondo. A distanza di un anno i due eugubini sono andati in Sudan per consegnare lo stemma del Club nelle mani del consigliere del Presidente del Sudan durante la cerimonia. E dalla città di pietra continueranno ad impegnarsi i tanti eugubini che in diverse forme hanno contributo, da Marcella Marcelli, al vescovo Ceccobelli, all'amministrazione comunale al sindaco. Stessa cosa dicasi per Paolo Cattaneo, l'architetto che ha seguito la costruzione, Petere e Resi Taliente, dottore e caposala che organizzano missioni sanitari a Turalei ed in tutto il Sud Sudan e che hanno formato il personale infermieristico tra i giovani del villaggio, i meravigliosi Dinka.