La Palestra Polivalente di Gubbio tra le priorità di intervento della Provincia, assicura l'assessore Frullani

L’intervento di adeguamento strutturale della Palestra Polivalente di Gubbio è tra le dieci priorità della Provincia di Perugia nel settore dell’edilizia sportiva. Lo ha sostenuto l’assessore provinciale all’edilizia patrimoniale Daniela Frullani rispondendo in Consiglio provinciale ad una interrogazione del consigliere del Prc Luca Baldelli che si occupava proprio della necessità di un intervento presso la struttura polivalente eugubina. In particolare, nell’interrogazione si faceva presente che la palestra in questione, pur garantendo condizioni di accoglienza ottimali per eventi che registrano un'affluenza fino a 200 spettatori, non è dotata delle caratteristiche strutturali adatte ad ospitare un pubblico più numeroso; fattore questo, come riferisce Baldelli, che ha impedito e impedisce di svolgervi gare ed eventi di rilevante importanza. “E’ giusto che strutture di questo tipo – ha concordato l’assessore Frullani – siano potenziate e adeguate per aumentarne la capacità di affluenza. La Provincia di Perugia – ha poi aggiunto – dispone di una decina di edifici con caratteristiche analoghe a quella di Gubbio”. Per esse l’Ente, come spiegato da Frullani, ha indicato delle priorità di intervento e ha cercato dei possibili canali di finanziamento. Nello specifico, per quanto riguarda la palestra di Gubbio, la Provincia provvederà al finanziamento dei lavori necessari con fondi propri in quanto la somma prevista in Bilancio per il rifacimento della copertura della palestra di Ponte Naia a Todi sarà reperita attraverso un contributo regionale a valere sulla legge relativa all’impiantistica sportiva. In ogni caso, come reso noto dall’assessore, a seguito di un recente accordo stretto con il Coni, d’ora in poi sarà più facile attivare finanziamenti a tassi agevolati per intervenire sull’edilizia sportiva. Il consigliere Baldelli si è dichiarato molto soddisfatto delle informazioni ricevute, anche se si è augurato che “tutto ciò non rimanga un impegno puramente teorico”.