L'assessore regionale all'Agricoltura, Roberto Morroni, e l'Autorità di Gestione del Complemento di sviluppo rurale Umbria, Franco Garofalo, ospiti a Bruxelles per l'evento promosso e organizzato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, "Fao's Giahs: Preserving Agricultural Heritage for Sustainable Development". Un appuntamento importante - spiega un comunicato della Regione - per diffondere consapevolezza e valorizzare i siti Globally Important Agricultural Heritage Systems, ovvero i sistemi del patrimonio agricolo di rilevanza mondiale di cui, da luglio 2018, fa parte anche la fascia olivata Assisi-Spoleto, primo sito italiano a ottenere questo riconoscimento. Ad oggi sono 51 i siti Giahs nel mondo, che rientrano cioè nel programma avviato dalla Fao che ha come obiettivo quello di individuare a livello mondiale alcuni paesaggi particolarmente ricchi di biodiversità e caratterizzati dal co-adattamento della comunità antropica con l'ambiente circostante. Queste caratteristiche, "rare e preziose", si manifestano con il mantenimento di paesaggi di particolare interesse estetico e storico-culturale grazie anche alla continuità di tecniche agricole tradizionali. In rappresentanza dei siti Giahs riconosciuti in Europa, oltre all'Umbria, presente per l'Italia anche la Regione Veneto con i Vigneti tradizionali del Soave, e tre Regioni per la Spagna (León, Valencia e Andorra). Un'importante occasione di confronto per discutere sulle politiche locali e regionali di promozione e valorizzazione dei siti Giahs quali strumento di tutela paesaggistica e ambientale, ma anche per rafforzare la sostenibilità economica e sociale delle aree rurali. "La fascia olivata che va da Assisi a Spoleto - ha spiegato l'assessore Morroni nel suo intervento - è un paesaggio pedemontano appenninico di oltre 40 chilometri. Un patrimonio unico e ineguagliabile, che coinvolge sei comuni della provincia di Perugia: Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello sul Clitunno e Spoleto. In questi territori la coltivazione della pianta dell'ulivo, che vanta 1 milione e 500mila piante, è un fattore identitario a livello ambientale e culturale, in armoniosa simbiosi con la presenza e la bellezza dei borghi e del sistema insediativo e produttivo dell'architettura rurale storica, offrendo alla vista un paesaggio quale risultato millenario dell'opera sapiente dell'uomo e valore aggiunto per l'immagine dell'intera regione Umbria".