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La relazione di don Tonio Dell’Olio all’incontro Acli sulla Custodia del Creato

Sabato 28 settembre una platea numerosa ed attenta ha preso parte al tradizionale convegno organizzato dal circolo Acli Ora et Labora di Fossato di Vico che anticipa la Giornata nazionale per la custodia del Creato.

Sabato 28 settembre una platea numerosa ed attenta ha preso parte al tradizionale convegno organizzato dal circolo Acli Ora et Labora di Fossato di Vico che anticipa la Giornata nazionale per la custodia del Creato. A far da sfondo il Santuario della Madonna della Ghea, un luogo ameno e silenzioso che regala piacevoli momenti di spiritualità e pace. L’incontro si è aperto con le parole del presidente del circolo prof. Sante Pirrami che ha presentato il relatore della giornata, don Tonio Dell’Olio, elencando i numerosi e prestigiosi incarichi ricoperti dal presbitero di origine pugliese attualmente presidente della Cittadella Pro Civitate Christiana di Assisi. A seguire i saluti istituzionali del consigliere comunale di Fossato di Vico con delega all’ambiente Giacomo Manci e del vicepresidente provinciale delle Acli di Perugia Marta Ginettelli, preludio all’intervento di don Tonio. Le sue prime parole sono state dedicate al vescovo monsignor Domenico Sorrentino che stava prendendo servizio nella diocesi di Foligno proprio in quelle ore, ma che era vicino, come di consueto, alle iniziative promosse dal circolo Acli Ora et Labora. Don Tonio, ha ricordato che fra pochi giorni si terrà sul Monte Subasio, la giornata diocesana dedicata alla Custodia del Creato, ma che potrebbe esserci la concreta possibilità che l’edizione del prossimo anno possa tenersi al Santuario della Madonna della Ghea, che davvero si sposa benissimo con la tematica ambientale, un luogo ideale per l’iniziativa della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Scegliere una località significativa è davvero importante poiché talvolta il contesto é determinante quanto il testo. Parlare infatti di tematiche ambientali, di natura, di Creato, in luoghi come il Santuario della Ghea, è molto diverso che farlo in una città piena di smog, fra il rumore del traffico, o in aree devastate dall’opera scellerata dell’uomo. Già don Primo Mazzolari nel lontano 1945, in un periodo storico in cui gli sconvolgimenti climatici erano ancora lontani da venire, analizzava il mancato accordo fra l’uomo e la natura; un’armonia che necessariamente andava ritrovata per far sentire a pieno il genere umano partecipe ed inserito nell’ambiente. La chiesa ha da sempre affrontato con attenzione la tematica ambientale e lo ha fatto in un percorso spesso ecumenico. La dimensione universale dell’argomento infatti richiede un approccio alto che accomuni tutti verso un obiettivo generale che interessi l’umanità in toto e non soltanto i cristiani. La custodia del Creato, così come la pace, la giustizia, sono argomenti che devono necessariamente diventare patrimonio dell’umanità e sarebbe auspicabile, come ci ricorda il Papa continuamente, che le religioni si mettano al servizio del genere umano congiungendo le proprie potenzialità nell’ottica del bene comune. In questo senso Assisi può diventare il fulcro di questo progetto ambizioso che potrebbe vedere la nascita di un centro macroecumenico sul Creato. Entrando nel dettaglio del titolo dato quest’anno all’iniziativa, don Tonio ha sottolineato quanto sia rimasto perplesso sull’uso della parola transizione, ormai diventata ridondante. Avrebbe preferito di gran lunga l’uso del termine conversione, ben evidenziato nell’enciclica “Laudato si”. Conversione ha infatti un significato molto più profondo, di trasformazione autentica che tocca tante dimensioni: ambientali, sociali, economiche, culturali, istituzionali e collettive. Tutti gli attori devono sentirsi quindi coinvolti e partecipare attivamente a questo processo di cambiamento radicale che mira ad un nuovo patto sociale. Andranno rivisti i sistemi produttivi, le modalità di spostamento, le abitudini alimentari. Dovranno essere ripensate le filiere produttive che inevitabilmente andranno a toccare anche il mondo del lavoro. Nel Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) di cui si parla quotidianamente, la transizione ecologica è presente ma, evidenzia don Tonio, probabilmente soprattutto perché la stragrande maggioranza delle aziende hanno ormai, dati alla mano, convenienza a superare le produzioni tradizionali, a vantaggio di metodi più green. Le ragioni economicistiche, più che quelle profonde e di vero amore e rispetto per l’ambiente, sembrano ancora prevalere. Inoltre è ragionevole pensare che siano gli stessi imprenditori, che per anni hanno prodotto spesso tenendo presente soltanto logiche di crescita e di massima efficienza, senza curarsi dell’ambiente e della natura circostante, a beneficiare di queste nuove risorse pubbliche. Sarebbe opportuno da parte loro, prima chiedere almeno scusa e magari reinvestire parte degli utili generati attraverso questi sistemi produttivi, in questo nuovo percorso di conversione. Proprio come era solito dire don Tonino Bello, prima di annunciare è necessario rinunciare e denunciare, solo seguendo questi passaggi allora potremo sperare in un vero cambiamento. In Cittadella, ricorda don Tonio, è iniziato un percorso di riflessione sul sinodo nell’ottica di uno stile sinodale che parta dal basso e che si metta in ascolto. Avremmo bisogno anche di un’ecologia sinodale che sia attenta e che ascolti veramente il grido del Creato e dei poveri. All’urlo di dolore dei profughi, dei rifugiati, dovremo aggiungere quello dei migranti economici che hanno subito le conseguenze del modo di produrre e di vivere dell’occidente, senza trarne beneficio alcuno. A coloro che sono costretti a fuggire perché privati dell’unico lembo di terra coltivabile strappato dalla desertificazione, dovremo presto dare delle risposte. Questi individui all’occidente non chiederanno solo pane ma una sorta di risarcimento. Al termine della relazione e degli interventi del prof. Antonio Pieretti e dell’avv. Izaura Puka, Giovanni Pascucci ha letto una breve testimonianza dedicata a Giovanni Bianchi, deputato, ex presidente nazionale delle Acli, da sempre vicino alle iniziative del circolo Ora et Labora, a quattro anni dalla scomparsa. La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica officiata da don Tonio Dell’Olio.

Gubbio/Gualdo Tadino
30/08/2021 11:35
Redazione
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