Le “Epistolae ad familiares” tornano a Foligno

Tornano a casa le “Epistolae ad familiares” di Cicerone, il libro stampato in 200 copie a Foligno nel 1471 dalla Orfini – Neumeister, quinta tipografia nata sul territorio nazionale. Si tratta del secondo libro stampato sulle sponde del Topino dopo il “De Bello italico aversus Gothos” di Leonardo Bruni, datato 1470. Come si evince dal titolo il testo si compone di un insieme di lettere, per altro scritte senza l’obiettivo della pubblicazione, che scoprono un Cicerone diverso da quello che si è abituati a conoscere, un Cicerone dai toni talvolta scherzosi talvolta preoccupati, in alcune circostanze sostenuti ed in altre angosciati. Le epistolae costituiscono senza dubbio un importante documento per la ricostruzione degli avvenimenti politici di un’epoca che va all’incirca dagli anni ’40 a.C. agli anni ’60. Questo gioiello della letteratura antica, di cui in Italia se ne custodivano soltanto tre copie, nella biblioteca Riccardiana di Firenze, alla Casanatense ed alla Corsiniana di Roma, è stato riportato a Foligno grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno che si sono equamente divisi la spesa. L’antico volume è stato acquistato nel mese di giugno presso la casa d’aste Sotheby’s per una cifra che sfiora i 50mila euro. Soddisfazione espressa naturalmente dai presenti al tavolo della conferenza stampa: dal sindaco Manlio Marini al dirigente del settore cultura Piero Lai, al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Alberto Cianetti, che ha voluto sottolineare la prontezza della Fondazione nell’aderire ad un’iniziativa del genere che, come affermato anche dal sindaco, riporta a casa un tassello importantissimo del panorama storico - artistico cittadino. L’opera di Cicerone è giunta a Foligno da una settimana dopo una serie di autorizzazioni e - ha affermato l’assessore alla cultura Giovanni Carnevali – troverà la sua giusta collocazione nel museo della Stampa che a Foligno è in fase di allestimento.