La diffusione della lingua blu in Umbria ha comportato ad oggi la morte di 1.055 ovini e di sei bovini, con 140 focolai complessivi. Sono circa 260 gli allevatori che hanno sottoposto a vaccinazione (non obbligatoria) i loro capi. Dal 30 settembre gli allevatori potranno presentare le richieste per gli indennizzi: sono i dati forniti dall'assessora regionale Simona Meloni, in risposta ad una interrogazione del consigliere Nilo Arcudi (Tp-Uc), nel corso della seduta di oggi dell'Assemblea legislativa. Arcudi ha chiesto, in particolare, "quanti focolai di lingua blu siano stati ufficialmente individuati sul territorio regionale, suddivisi per provincia e comune; se sia stato definito un piano regionale di emergenza per contenere l'epidemia; quante dosi di vaccino siano state rese disponibili, e con quali criteri vengano distribuite; se sia previsto un intervento finanziario regionale o una richiesta di stato di calamità al Governo; quali strumenti la Regione Umbria intenda attivare per assistere economicamente gli allevatori colpiti, con tempi certi; se e come sia stato attivato un canale informativo e tecnico a sostegno degli allevatori, anche in collaborazione con Asl e associazioni di categoria". Dopo aver specificato che l'atto ispettivo era stato presentato prima della pausa estiva, ma che rimane comunque un tema estremamente attuale, Arcudi ha spiegato che si continuano a "registrare focolai certificati e abbattimenti obbligatori che stanno mettendo in ginocchio intere aziende zootecniche, già penalizzate dall'impossibilità di movimentare il bestiame e dalla totale assenza di indennizzi e vaccini tempestivi. Serve - ha sollecitato il consigliere - un intervento immediato e concreto da parte della Regione, cui chiediamo di fare chiarezza sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione della febbre catarrale degli ovini, nota come 'lingua blu', che sta colpendo duramente numerosi allevamenti nelle province di Perugia e Terni. La profilassi sanitaria non può ricadere solo sugli allevatori: è urgente garantire loro strumenti rapidi di sostegno economico, una distribuzione efficace dei vaccini e una cabina di regia regionale per gestire e contenere l'emergenza. Non possiamo permettere che le aree interne umbre, già duramente colpite da crisi economiche e demografiche, vengano ulteriormente abbandonate". L'assessora Meloni ha risposto - secondo quanto riferisce la Regione - che "la 'lingua blu' nel mese di giugno, da quando si è manifestata, ha creato sconforto anche tra i nostri allevatori per i quali ci siamo subito messi al lavoro per aiutarli. Da subito abbiamo attivato, anche attraverso il servizio veterinario, assessorato alla sanità e Istituto Zooprofilattico, un link dedicato in cui ciascun soggetto interessato ha potuto accedere e monitorare la situazione. Il problema blue tongue esiste dal 2020 e dal 2025 viene considerata 'malattia endemica', ma non in fascia A e quindi non viene considerata un'emergenza sanitaria, per cui il ministero non mette a disposizione strumenti economici per eventuali indennizzi. Lo scorso 24 giugno, dopo il primo focolaio, abbiamo dato vita a specifici incontri e verificato il vaccino 'sierotipo 8' e quindi abbiamo verificato la possibilità, per tutti gli allevatori, di accedere al vaccino e alla disponibilità dello stesso. Come Regione abbiamo provveduto, attraverso Gepafin, a rendere accessibili fondi per un milione di euro per questa emergenza". "Rispetto all'emergenza - ha quindi spiegato Simona Meloni - crediamo possa terminare il prossimo 30 settembre e da qui gli allevatori potranno presentare le richieste per gli indennizzi. Abbiamo agito in due linee: sostegno agli allevatori colpiti con 250 euro a capo per i bovini e 70 per gli ovini. Ci rendiamo conto di essere di fronte ad un indennizzo basso, ma sul quale non possiamo fare altrimenti. Abbiamo dato luogo a molti incontri sul territorio anche insieme ai Sindaci ed ovviamente portato avanti una interlocuzione costante con le associazioni di categoria. Nel caso in cui ci fosse una risalita della malattia siamo pronti ad allungare il periodo di indennizzo agli allevatori". Nella replica, Arcudi ha definito "completa" la risposta dell'assessora. "Abbiamo avuto indicazioni chiare sull'attività della Regione. Bene il confronto e le interlocuzioni avute con gli allevatori. Purtroppo ci viene confermato che la situazione rimane delicata e che c'è stato un danno economico complessivo per il settore. Importante - ha concluso - è continuare con un monitoraggio accurato e costante".
Perugia
11/09/2025 12:44
Redazione