Maxi risarcimento ai parenti di un umbertidese morto per un tumoreche fu diagnosticato con un anno di ritardo poichè, secondo il capo d'accusa, ci fu uno scambio di cartelle mentre l'uomo era ricoverato in ospedale. La cifra, di poco inferiore ad un milione e mezzo di euro, dovrà essere sborsata dall'Asl n.1 Altotevere Umbro. Ne dettaglio alla vedova ed ai due figli, all'epoca dei fatti entrambi minori, comprese le spese processuali, dovranno essere rimborsati 1.311.000 euro; mentre al fratello ed alla sorella del defunto sono stati riconosciuti 75mila euro a testa. La vicenda risale al 1997 quando i medici diagnosticarono un infarto in atto, sospetti avvalorati dall'esito di una radiografia toracica. Ma solo perchè- secondo i capi d'imputazione- ci fu uno scambio di cartelle cliniche. Dopo alcuni giorni di degenza il malato fu rimandato dall'ospedale di Città di Castello a quello di Umbertide. Quando fu dimesso, persistendo i disturbi, il paziente continuò a sottoporsi ad ulteriori accertamenti sia presso le strutture sanitarie dell'Asl altotiberina che in quella perugina. Ove circa un anno dopo gli fu diagnosticato un tumore ad un polmone in stato ormai avanzato che ne determinò il decesso poco tempo dopo.