Luigi Battista rischia l’ergastolo. Il pm Petrazzini ha annunciato la conclusione delle indagini preliminari sui 4 capi d’imputazione a carico del 45enne accusato dell’omicidio di Furio Brancaleoni e a novembre inizierà il processo. Il disabile calabrese – secondo la procura - avrebbe ucciso il barbiere di Madonna del Ponte con tre colpi di pistola agendo con premeditazione e per futili motivi, cioè una gelosia dichiarata. L’imputato è accusato anche di aver detenuto e portato fuori dalla sua abitazione di via Tifernate una Berretta 7,65 clandestina e 26 cartucce per uccidere il vicino di casa Brancaleoni. Ultimo dei quattro capi d’imputazione l’acquisto della pistola con matricola abrasa e delle cartucce, che Battista si sarebbe procurato in Calabria. Una serie di addebiti gravi a pena d’ ergastolo. Il difensore di Battista, l’avvocato eugubino Ubaldo Minelli, ricorrerà al rito alternativo del giudizio abbreviato, che da diritto in caso di condanna ad una riduzione della pena di un terzo. La linea della difesa sarà volta con ogni probabilità ad attenuare gli aspetti pregiudiziali della condanna, puntando sul fatto che il disabile calabrese è reo confesso e collaborò, a partire dalla stessa sera dell’omicidio, il 14 aprile scorso, con la giustizia indicando ad esempio ai Carabinieri dove aveva nascosto l’arma. L’avvocato Minelli punterà inoltre ad ottenere il riconoscimento dell’attenuante della provocazione per il comportamento tenuto dalla vittima nei riguardi di Cecilia Spedicato, la compagna e convivente di Luigi Battista e le attenuanti generiche per le condizioni di salute del reo confesso disabile e paraplegico. Eppure il pubblico ministero Petrazzini è certo, sui tratta di omicidio premeditato.