Omicidio Meredith: dopo le tracce di dna, parola alle difese di Sollecito e Knox

Sembra ad una svolta dunque l'indagine sull'uccisione di Meredith Kercher, dopo che gli esami scientifici hanno rivelato la presenza di tracce di dna della vittima nel coltello di Raffaele Sollecito e in alcuni vestiti di Amanda Knox. Continuano ovviamente serrate le verifiche tecnico-scientifici per acquisire eventuali ulteriori elementi. Intanto i difensori di Raffaele Sollecito hanno presentato stamani ricorso al Tribunale del Riesame contro l'ordinanza del gip di Perugia che aveva convalidato il fermo dello studente pugliese per concorso in omicidio e violenza sessuale nei confronti di Meredith Kercher. Gli avvocati Marco Brusco e Luca Mauri hanno ribadito l'estraneita' del loro assistito all'uccisione della studentessa inglese. ''Assolutamente no'', ha risposto l'avvocato Mauri ai giornalisti che gli chiedevano se gli ultimi risultati degli esami di Polizia Scientifica avessero cambiato la posizione di Sollecito. I legali hanno quindi detto di attendere fiduciosi l'esito delle altre verifiche ancora in corso. E' invece molto tranquilla stamani Amanda Knox nella sua cella nel carcere di Perugia. Con suor Angela Maria, che l'ha incontrata stamani, la giovane non ha detto niente degli ultimi sviluppi dell'indagine. ''Non ha detto niente - ha spiegato la religiosa - e noi non siamo entrate nel discorso''. La Knox potrebbe aver appreso del ritrovamento del Dna suo e di Meredith Kercher su un coltello sequestrato in casa di Raffaele Sollecito dalla televisione che e' nella sua cella. ''E' una ragazza intelligente - ha detto ancora suor Angela Maria - che ha la speranza di poter uscire dal carcere. Attende di tornare allo studio e alla sua famiglia. Ha molta fiducia nell'operato dei suoi avvocati e in quello della magistratura''.