Omicidio Meredith: torna in aula Rudy Guede

A poco più di un anno dalla condanna a 30 anni inflittagli il 28 ottbre del 2008 dal gup di Perugia, Paolo Micheli, torna in aula Rudy Hermann Guede, il giovane ivoriano accusato, insieme ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito, dell'omicidio della studentessa inglese, Meredith Kercher, avvenuto la notte tra il primo e il due novembre del 2007 a Perugia. Lo farà il prossimo mercoledì mattina, in occasione della prima udienza davanti alla Corte d'assise d'appello di Perugia, alla quale sono ricorsi i suoi legali, gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, contro la sentenza emessa in primo grado, con rito abbreviato. Un'udienza alla quale il giovane ivoriano, che si è sempre proclamato innocente e che attualmente si trova recluso nel carcere di Viterbo, ha intenzione di assistere. Per necessita' logistiche il processo si svolgerà probabilmente nell'aula degli Affreschi, la stessa 'teatro' del procedimento davanti alla Corte d'assise di Perugia nei confronti dei due ex fidanzatini, Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Anche per loro questa sarà una settimana decisiva. Il processo riprenderà venerdì prossimo con la requisitoria dei pm Manuela Comodi e Giuliano Mignini. Sabato probabilmente le richieste. Poi, la prossima settimana, le parti civili e a seguire le difese. La sentenza è attesa per i primi di dicembre, il 4 secondo quanto previsto per ora dal calendario della Corte. Si svolgerà invece a porte chiuse, come da codice, la prima udienza di Guede davanti alla Corte d'assise di appello di Perugia anche se, i difensori dell'ivoriano, hanno già annunciato l'intenzione di chiedere che il procedimento si svolga a porte aperte. La decisione spettera' alla Corte. La difesa, inoltre, chiederà la riapertura del dibattimento per sentire nuovi testimoni e risentirne altri già ascoltati dalla Procura ma che, secondo i legali, potrebbero fornire una versione diversa da quella iniziale. Gli avvocati dell'ivoriano, inoltre, puntano anche sulla possibilità di una nuova perizia sull'asciugamani rinvenuto accanto al corpo senza vita della studentessa inglese e che Guede sostiene di aver utilizzato nel tentativo di soccorrere Mez, tamponandole la ferita al collo.