Un nuovo esempio di collaborazione tra pubblico e privato nella sanità del territorio eugubino-gualdese. Il cospicuo contributo, circa mezzo milione di euro, viene ancora una volta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che dona nuove apparecchiature per le unità operative di neurologia e di oculistica dell’ospedale di Branca, rinnovando il suo costante impegno per accrescere i livelli di eccellenza delle strutture ospedaliere del territorio.
Grazie alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia l’unità operativa di neurologia si arricchirà di un proprio ecodoppler per vasi intra ed extracranici particolarmente utile per il centro ictus, mentre l’oculistica si avvia a completare il rinnovamento delle apparecchiature per la cura e la diagnosi delle patologie oculari con un nuovo microscopio operatorio, una lampada a fessure con sistema digitale per acquisire immagini, un topografo corneale, un sistema integrato imaging retinico (composto da un fluorangiografo digitale e un Oct tridimensionale), un biometro no contact, un ecobiometro e un campimetro computerizzato.
“Termini tecnici e anche poco comprensibili per i non addetti ai lavori – ha precisato il direttore generale della ASL1 Emilio Duca – ma ciò che i cittadini devono sapere è che si tratta di apparecchiature di ultima generazione che vanno ad accrescere la dotazione tecnologica di alcuni reparti, rendendoli sempre più autonomi e all’avanguardia in molti campi. Ringrazio a nome di tutta l’azienda e di tutta la cittadinanza la Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia che ci supporta in questo percorso intrapreso per la crescita dei livelli di eccellenza delle strutture ospedaliere del territorio. Ricordo infatti che nuove tecnologie per la struttura – ha proseguito Duca - significano nuove opportunità e nuovi servizi al servizio di tutti, anche per le regioni confinanti come le Marche”.
“L'ecodoppler per la Neurologia – ha spiegato il direttore dell’UO di Neurologia Stefano Ricci - è un apparecchio portatile che permette di monitorare le arterie del collo o le vene degli arti inferiori a rischio di trombosi direttamente dal letto del malato, per esempio ricoverato al centro ictus. Naturalmente a Branca già c’erano apparecchi di questo tipo, ma erano usati in altri reparti, cioè non erano sempre subito disponibili, ed inoltre il loro trasporto al letto del malato non era agevole. Questo nuovo apparecchio è dedicato alla neurologia e ha inoltre, rispetto agli strumenti già esistenti, la peculiarità di poter visualizzare le arterie intracraniche sia nella parte anteriore che nella parte posteriore dell'encefalo, mettendoci in condizione di seguire nel tempo, ed in modo assolutamente non invasivo, l'evoluzione della patologia, ed integrando perfettamente l'uso del doppler transcranico precedentemente acquistato”.
“Le apparecchiature acquistate grazie al contributo della Fondazione – ha spiegato il direttore di Oculistica Giovanni Battista Sbordone - sono state scelte dopo aver cercato di individuare le principali patologie oculistiche che affliggono la nostra società. Da qui l’acquisto del nuovo microscopio operatorio di ultimissima generazione (Zeiss) che permetterà di incrementare e migliorare qualitativamente il già importante numero di interventi di cataratta (ben 720 nel 2009) e di eseguire interventi più complessi sulla cornea e sulla retina. Passando alla parte diagnostica abbiamo acquisito un sistema integrato di imaging digitale composto da un fluorangiografo e un OCT tridimensionale, due apparecchi in grado di dialogare tra loro. In particolare l’OCT 3D rappresenta l’ultima frontiera della diagnostica retinica non invasiva, sostituendosi spesso alla fluorangiografia o integrandola. Con questi strumenti si possono diagnosticare più facilmente e più precocemente patologie di elevato impatto sociale, quali la retinopatia diabetica e la degenerazione maculare legata all’età. Nel campo del glaucoma, il campimetro computerizzato, la lampada a fessura digitalizzata per la registrazione delle immagini del nervo ottico ed il pachimetro per la misurazione dello spessore corneale ci permetteranno non soltanto di seguire con maggiore accuratezza gli oltre 400 pazienti che già si curano nel nostro ospedale ma di scoprirne di nuovi, con diagnosi sempre più precoci e terapie sempre più efficaci. Il topografo corneale che dal nome, Galilei, già si presenta come una vera rivoluzione nel suo campo, ci darà la possibilità di diagnosticare le più importanti patologie corneali (per esempio il cheratocono, che è la principale causa di trapianto di cornea nei giovani) e di preparare e selezionare i pazienti da sottoporre a trattamento laser per la miopia. I pazienti non dovranno più spostarsi in altri ospedali regionali e fuori regione per trattare ambulatorialmente la cataratta secondaria, grazie allo yag laser. E infine, il biometro ottico no contact (l’ultimo arrivo, collaudato proprio pochi giorni fa) consentirà di impiantare ai pazienti operati di cataratta le lenti intraoculari multifocali e toriche che ora si stanno affacciando sul mercato, ma che nel giro di pochi anni diventeranno lo standard del trattamento della cataratta, poiché permetteranno ai pazienti di vedere bene da lontano e da vicino senza bisogno di occhiali e di correggere l’astigmatismo. Insomma – conclude il dottor Sbordone - una dotazione di tutto rispetto che ci indurrà ad un impegno ancora più intenso, nel tentativo di offrire un servizio che sia professionale, umano e che aderisca alla medicina basata sull’evidenza, fornendo prestazioni appropriate rispondenti ai protocolli internazionali”.
Sono intervenuti alla presentazione delle apparecchiature, il 16 marzo nell’Auditorium dell’ospedale unico di Gubbio e Gualdo Tadino: il direttore generale della ASL1 Emilio Duca, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Carlo Colaiacovo, il direttore di Oculistica Giovanni Battista Sbordone, il direttore dell’UO di Neurologia Stefano Ricci e a concludere l’incontro è stato l’assessore alla Sanità della Regione Umbria Maurizio Rosi.
16/03/2010 13:51
Redazione