"Ieri abbiamo inviato agli organi di garanzia del Partito Democratico nazionali, regionali e provinciali un ricorso verso la nota con la quale il segretario regionale dell’Umbria Tommaso Bori avrebbe commissariato il Partito Democratico di Gubbio con il sindaco di Gualdo Tadino". A scriverlo in una nota sono il Presidente dell’Unione Comunale del PD di Gubbio ed i reggenti, dopo il commissariamento delle scorse settimane. Nella lettera si legge: "Riteniamo il provvedimento inesistente, come abbiamo argomentato nel ricorso per due motivi essenziali: 1) Il segretario regionale non ha, per Statuto Regionale, articolo 8, il potere di adottare atti del genere che vengono attribuiti al segretario provinciale dopo una procedura di coinvolgimento della direzione di quel livello dirigenziale. 2) Lo Statuto Nazionale all’articolo 23 elenca tassativamente i casi in cui è possibile commissariare un livello di dirigenza del Partito e nella situazione di Gubbio non ne ricorre alcuno. La nostra azione non è spinta da formalismo, ma crediamo che il rispetto delle regole in qualsiasi consesso sia garanzia di democrazia e di funzionamento corretto dello stesso e in questo caso tutte le regole stabilite sono state calpestate da un atto di arroganza senza precedenti, che verrà verificato con gli organi deputati al rispetto delle stesse. Pertanto, fintanto che la questione non sarà risolta, invitiamo il sindaco di Gualdo Tadino ad astenersi dal compiere qualsiasi azione che rischia soltanto di complicare la ripartenza corretta e nell’interesse del centro sinistra eugubino. Questo è lo spirito con cui abbiamo deciso unitariamente di provare a ricostruire una presenza significativa del Pd e del centrosinistra nella realtà comunale e territoriale. Lo facciamo con umiltà e trasparenza, con grande apertura alla società, anche cercando di impedire tentativi di riciclaggio e trasformismo. Il riferimento è a chi ha interpretato in prima persona la sconfitta elettorale, con gravi responsabilità del segretario regionale e di altri - non tutti - rappresentanti regionali del cosiddetto Patto Avanti, che per la prima volta nella storia politica hanno imposto soluzioni decise o quantomeno maturate, lontano dalla nostra Città. Non lo facciamo per campanilismo, che non ci appartiene, ma anche per il rispetto delle sensibilità dei nostri concittadini. Il PD eugubino deve fortemente stare in sintonia con il sentire degli eugubini anche con chi lo rappresenta: rivendichiamo con forza questo diritto. Siamo determinati a portare questa battaglia fino in fondo. [...] Abbiamo anche informato il vertice del partito, la segretaria nazionale Elly Schlein perché ravvisiamo in questi comportamenti l’esatto contrario di quello che lei intende per un nuovo Partito Democratico. In una prossima conferenza stampa spiegheremo le ragioni politiche e formali che ci spingono ad andare avanti con la nostra azione pienamente legittima votata all’unanimità dall’Unione Comunale del Partito Democratico di Gubbio".