Primo maggio a Spoleto: “Mai più morti bianche”

L’Italia riparte dal lavoro. E’ scritto in corsivo con caratteri multicolori al centro del manifesto di promozione dell’imminente ricorrenza del primo maggio organizzata congiuntamente da Cgil, Cisl e Uil. Una manifestazione a respiro regionale che si terrà a Spoleto il giorno della festa dei lavoratori e che vedrà la presenza dei tre segretari regionali Mariotti, Bruschi e Silvestri. L’Umbria del lavoro, l’Umbria che lavora, si ritroverà dunque nella città del Festival per commemorare una delle festività più significative della storia della Repubblica. Si partirà alle dieci con il corteo che marcerà verso piazza della Libertà dove si svolgerà il dibattito sindacale. Il pomeriggio proseguirà con tre mini-concerti, per dimostrare come l’impegno possa spesso coniugarsi con l’intrattenimento. L’Italia è uno Stato fondato sul lavoro, recita il primo articolo della Costituzione. Ma di lavoro si può morire. Lunga sarebbe la triste lista di proscrizione delle vittime di infortuni sul lavoro. Basti ricordare, tanto per citare il più recente caso di cronaca, l’esplosione della raffineria olearia “Umbra Olii” di Campello sul Clitunno a seguito della quale persero la vita quattro lavoratori. “Non basta più dire basta”, si legge nella seconda riga del manifesto. Come a dire che stavolta le parole sono davvero di troppo. E muta sarà, difatti, la contemporanea manifestazione di Terni. A mettere in guardia da un pericoloso ottundimento delle coscienze è Bruno Conti, segretario regionale Uilm che dichiara: "Vorremmo un primo maggio diverso. Non accettiamo, non lo faremo, l'indifferenza". Già, l'indifferenza, la minaccia invisibile che induce a credere nella normalità del sacrificio, nella normalità, che non ha nulla di normale, di morti bianche sempre più numerose. Alessandra Cristofani