Come aiutaci a vicenda” sarà questo il tema dell’incontro previsto per questa sera presso il circolo Anspi di Spada ed organizzato dal comitato territoriale n.2. Dopo la raffica di furti nelle case degli ultimi mesi, un crescendo che coglie Gubbio e gli eugubini impreparati, si comincia così a parlarne anche al di la dell’incontro al bar. “Non è più un’isola felice o forse non lo è mai stata”. Il presidente del comitato territoriale area est, Mauro Monacelli, esordisce così guardando a Gubbio e , nel dettaglio, alla fascia che da San Marco scende fino a Branca. La riflessione nasce da una constatazione dei fatti che non rendono questa popolosissima fascia dell’eugubino immune da un innalzamento del dato criminale, legato principalmente ai furti nelle abitazioni e negli esercizi commerciali. “Non affermiamo che ci sono numeri enormi – spiega Adolfo Traversini, vice presidente del comitato territoriale – ma spesso anche le piccole cifre nascondono un disagio. Il concetto che vorremmo trasmettere è quello di recuperare maggior senso civico, ovvero aiutare i cittadini ad aiutarsi, collaborando in varie forme con le forze dell’ordine nella segnalazione di ciò o di chi non ci sembra corretto”. Nasce da qui l’esigenza di un’assemblea presso il circolo Anspi della frazione di Spada, attesa per questa sera alle ore 21, che ha come finalità unicamente quella di ascoltare esperienze vissute, metterle a confronto, incamerare proposte dai cittadini. L’inasprirsi di eventi furtivi che non riguardano solo Gubbio – basti pensare a realtà limitrofe, Fossato e Gualdo in primis – costringe le famiglie ad adeguarsi a nuove forme di vita: mutare abitudini semplici, come togliere le chiavi da porte d’ingresso e macchine, cambiare persino comportamenti, come dare credito il meno possibile a sconosciuti, fino ad inventarsi metodi di autodifesa: a Padule, spiega il presidente del comitato Monacelli, c’è chi dorme in camera da letto mettendo bottiglie di vetro dietro le porte per accorgersi dell’eventuale ingresso di un ladro. Scene di vita che sono divenute ormai comuni soprattutto a ridosso del fine settimana, quando si concentrano i casi di furto ed aggressione. Una spiegazione data dalle forze dell’ordine per questa coincidenza era che alcuni dei fatti criminosi andavano imputati a maestranze presenti sull’intero territorio dell’Alto Chiascio per lavorare nei cantieri edili, che il fine settimana tornavano nei paesi di origine per smerciare la refurtiva. Un problema complesso dunque quello della criminalità che chiama a confrontarsi diversi aspetti del sociale. Per questo alla riunione di stasera, sono stati invitate, oltre alle forze dell’ordine, l’amministrazione comunale, i vigili urbani, il difensore civico e un sociologo, Graziano Capannelli .