San Giustino. Alla Nardi a rischio più di 100 posti di lavoro.

A rischio licenziamento il 50% dei posti di lavoro della Nardi. Oltre 100 dipendenti in sciopero dopo che è saltato il tavolo di confronto sugli esuberi. Grande preoccupazione in tutta l’alta valle del Tevere per la situazione che si è venuta a creare per i lavoratori della ditta NARDI SpA e per le prospettive dell’azienda stessa. Il gruppo Nardi, da sempre leader nella costruzione di macchine per l’agricoltura, un tempo era un’azienda di fondamentale importanza per l’economica del comprensorio, negli anni ‘80 erano impiegati un migliaio di altotiberini tra Nardi, So.Ge.Ma. ed Officine di Selci. Tutti, quindi, si sentono fortemente legati, per il ruolo storico e sociale che ha svolto nella comunità della Valtiberina. Tutta la popolazione, attraverso l’impegno e la responsabilità dei lavoratori e l’attenzione delle pubbliche amministrazioni, si è sempre dimostrata un punto di forza per l’azienda stessa. I sindacati, quindi, ritengono prioritario richiedere alla proprietà ed al management un impegno serio per il rilancio dell’attività produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali che si concretizzi con un piano industriale credibile e sostenuto dai necessari investimenti, che potrebbero essere alimentati anche dai proventi realizzabili sfruttando le opportunità già messe a disposizione dalle pubbliche amministrazioni locali. Questa mattina, i circa 200 dipendenti della Nardi sono scesi in sciopero ed hanno occupato simbolicamente la statale 3 bis all’altezza di Selci – Lama. La proprietà, che era assente all’iniziativa dei sindacati, ha fatto sapere che conferma gli esuberi del 50% dei dipendenti. Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato una giornata di sciopero per il prossimo 26 luglio. Il ritrovo dei dipendenti sarà presso la stazione del treno di Selci – Lama. In attesa di questa data si spera in una riapertura della trattativa da parte dell’azienda magari con l’intervento diretto dell’Associazione degli Industriali e l’assessorato regionale.