900 giorni. Tanti, secondo il disciplinare di gara, ne serviranno per rientrare materialmente nella chiesa di Santa Croce della Foce , una delle più antiche e ricche in termini di patrimonio artistico ed architettonico che Gubbio possieda. Inagibile dal 2014 , tanto da lasciare orfani di una sede i Confratelli dell'omonia confraternita e in qualche modo "sfollati " tutti gli eugubini devoti che qui si recavano per i riti della Pasqua, la chiesa lo scorso 21 marzo ha visto l'apertura delle buste per l'aggiudicazione dell'appalto, una tappa fondamentale verso la sua ristrutturazione. 27 le ditte candidatesi presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per un appalto da 1 milione e 799 mila euro circa; a vincere con il maggior punteggio l'associazione temporanea d'impresa tra le eugubine Monacelli e Ikuvium, insieme alla Legeco di Città di Castello. Dal 21 marzo ad oggi non è stato però ancora firmato il contratto : l'aggiudicazione è attualmente provvisoria in attesa che decorrano i 35 giorni di tempo a disposizione degli altri soggetti partecipanti alla gara durante i quali è possibile chiedere l'accesso agli atti e fare eventualmente ricorso. "La speranza è che si possa iniziare i lavori con l'avvio dell'estate " spiega Don Giuliano Salciarini presidente della Confraternita di Santa Croce della Foce , una necessità più che un auspicio considerando che i primi lavori da effettuare riguardano il consolidamento delle fondamenta della chiesa e la parte idraulica legata al torrente Camignano , operazioni che richiedono il letto del fiume asciutto , come accade appunto solo nella stagione estiva. Da lì, 900 giorni di tempo per le imprese che dovranno concludere i lavori, ovvero, considerando le festività , quasi tre anni prima di poter rientrare nell'edificio . Potrebbe dunque essere la Pasqua 2020, la data di riapertura dell'edificio che conserva al suo interno i preziosi simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, come anche tutti gli oggetti processionali che nei secoli hanno contraddistinto il Venerdì Santo di Gubbio . Non solo. A testimonianza del pregio artistico e storico della chiesa, vanno ricordati il soffitto con stucchi dorati che incorniciano anche le grandi tele dipinte, come gli arredi in legno nell'area presbiteriale , esempi di un barocco tra i più belli dell'Umbria , un vero e proprio gioiello dell'arte tra XVI e XVII secolo .
Gubbio orfana di Santa Croce dal 2014 ad oggi ha dirottato i suoi riti pasquali sulla chiesa di San Domenico da dove alle 19.30 del Venerdì Santo parte la Processione del Cristo Morto e dove domani sera alle 20.30 si terrà la non meno suggestiva cerimonia della ricollocazione del Cristo deposto . A seguire alle 21.30 la veglia pasquale.