"Dopo la conferenza stampa di fine anno della Giunta Stirati abbiamo aspettato quasi due mesi prima di intervenire su un argomento che ci è caro: le politiche sociali".
Si apre così una nota del gruppo "Gubbio partecipa" - rappresentato nella precedente consiliatura da Carlo Pierotti (nella foto) a Palazzo Pretorio - che torna sul tema dei servizi sociali criticando il silenzio e la "visione ragionieristica" della Giunta.
"Abbiamo atteso nella speranza che, alla ragionieristica relazione dell' Assessore Cecchetti, fossero seguite delle azioni che riempissero il buco lasciato dal " non detto" .
Non abbiamo udito niente sulla Zona Sociale, Zona di cui il Comune di Gubbio è Capofila.
Non abbiamo nessun resoconto sullo stato di realizzazione dei LIVEAS, Livelli Essenziali di Assistenza ( dal fantomatico Ufficio di Cittadinanza aperto a Padule, alla residenzialità per adulti con disagio sociale, alla pronta accoglienza adulti e minori, etc).
Nella conferenza stampa nessun cenno relativo alla programmazione nè sui LIVEAS carenti, nè di servizi innovativi in risposta a nuovi bisogni drammaticamente emergenti ( vedi le nuove dipendenze ed il disagio giovanile, l' emergere della necessità di politiche di mediazione, etc).
Quale scatto in avanti ha fatto il comune di Gubbio in materia di politiche sociali? Non abbiamo toccato la spesa sociale, questo dichiara l'Assessore Cecchetti. La spesa non è stata toccata, bene, ma l 'impianto programmatico è rimasto quello adottato dalle amministrazioni precedenti, in assoluta continuità con il passato; l‘ approccio ragioneristico evidenzia, più che nascondere, come non appare esserci alcun disegno programmatico innovativo.
Non abbiamo sentito niente sul Bando Unico che ha affidato dieci (10)servizi, anche molto diversi tra loro, niente in particolare riguardo alla sua durata: un anno o tre anni fa la differenza .
Soprattutto nessuna parola è stata spesa circa l’attività di cooprogettazione: in risposta al nostro comunicato il 30 Settembre u.s. la Giunta affermava: "Nei prossimi mesi, per avviare un effettivo processo di cooprogettazione, come previsto dal Piano Sociale Regionale, è necessaria la messa in rete di tutti i soggetti che operano nel sociale".
Questa è " una scelta politica", non solo legittima,ma obbligata, in quanto la cooprogettazione è elemento essenziale per poter intervenire efficacemente in un contesto che continuamente cambia in termine di bisogni, risorse e prospettive; per questo è prescritta (non raccomandata o consigliata) dalle varie normative in materia ( legge sui Piani di Zona, Piano Sociale Regionale, etc).
Pensiamo fare cosa utile per tutti nel porre la domanda all' Assessore competente ed alla Giunta tutta : a che punto siamo arrivati con la cooprogettazione, passaggio obbligato per programmare gli interventi efficaci nel sociale ?".
Gubbio/Gualdo Tadino
24/02/2015 15:05
Redazione