In merito agli innumerevoli attacchi sferrati ingiustamente nei confronti del Soccorso Alpino e Speleologico Umbria (SASU), Servizio Regionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), per la convenzione stipulata con la Regione Umbria, ci preme chiarire una volta per tutte questa bagarre, onde evitare di continuare a leggere falsità e insinuazioni.
Innanzi tutto, è bene sapere che la Repubblica, con la legge 74 del 21 marzo 2001, integrata dalla legge 26 del 26 febbraio 2010, “riconosce il valore di solidarietà sociale e la funzione di servizio di pubblica utilità del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS). Le sue finalità, riportate nella suddetta legge, consistono nel soccorso degli infortunati, dei pericolanti e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell'ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale.”
“Il CNSAS contribuisce, altresì, alla prevenzione ed alla vigilanza degli infortuni nell'esercizio delle attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche e degli sport di montagna, delle attività speleologiche e di ogni altra attività connessa alla frequentazione a scopo turistico, sportivo, ricreativo e culturale, ivi comprese le attività professionali, svolte in ambiente montano, ipogeo e in ambienti ostili e impervi.”
“Concorre, infine, quale struttura nazionale operativa del Servizio nazionale di Protezione Civile di cui alla legge 24 febbraio 1992, n. 225 al soccorso in caso di eventi calamitosi in cooperazione con le strutture di Protezione Civile nell'ambito delle proprie competenze tecniche ed istituzionali.”
La legge 74 del 2001, inoltre, indica che “nel caso di intervento di squadre appartenenti a diverse organizzazioni, la funzione di coordinamento è assunta dal responsabile del CNSAS.”
Entrando nel vivo di questa assurda vicenda, in più occasioni si legge che la convenzione stipulata tra Regione Umbria e SASU risulta essere illegittima. La motivazione per cui la Regione Umbria abbia stipulato un’apposita convenzione con il SASU è da ricercarsi all’articolo 5-bis della Legge 26 febbraio 2010, n. 26 che ci dice che “le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell'ambito dell'organizzazione dei servizi di urgenza ed emergenza sanitaria, possono stipulare apposite convenzioni con le strutture operative regionali e provinciali del CNSAS, atte a disciplinare i servizi di soccorso e di elisoccorso.”
Quindi, la Regione Umbria, oltre ad attenersi alle normative vigenti come sopra citate, ha compiuto quello che ormai nelle Regioni limitrofe avviene già da anni. Infatti fino a ieri, l’unica Regione del centro Italia a non aver stipulato un’apposita convenzione con il CNSAS risultava essere proprio la Regione Umbria.
Perugia
24/02/2015 12:06
Redazione