"Le politiche green dell'Unione europea ci stanno uccidendo, così l'agricoltura italiana muore": a dirlo all'ANSA sono stati gli imprenditori agricoli di Spoleto, Norcia, Cascia e dell'intera Valnerina umbra che stamani, arrivando con i loro trattori, si sono riuniti in piazza d'Armi a Spoleto. Leonardo Fazi, Mauro Carletti e Stefano Di Giovanbattista si sono fatti portavoce della protesta, spiegando le ragioni della stessa: "I costi di produzione sono diventati i sostenibili - hanno detto - abbiamo bisogno di agevolazioni e aiuti diretti altrimenti le nostre aziende finiranno al tappeto". Non vogliono sentire parlare di cibi sintetici o farine di grillo: "Se li mangiassero loro - hanno sottolineato gli agricoltori - noi siamo per cibi di qualità e prodotti in Italia, dobbiamo difendere il Made in Italy". Intanto, al governo italiano chiedono di intervenire in loro difesa. Il sit-in di protesta andrà avanti ad oltranza per tutta la giornata e forse si prolungherà anche domani. Molti i trattori che hanno raggiunto Spoleto, con tanto di cartelli in cui sono stati fissati i punti salienti della protesta. Su uno si legge: "Se anche oggi hai mangiato ringrazia un agricoltore". Al loro seguito anche una bara con su scritto: "La salma dell'agricoltura italiana". Presidi di protesta pacifici si sono svolti, in Umbria, anche a Bastia Umbra e Umbertide. Anche sull'A1, al confine con il Lazio, una decina di agricoltori - ha riferito la polizia di Stato - hanno manifestato nei pressi della rotatoria antistante il casello autostradale di Orte (Viterbo). Il presidio si è svolto come altri in Italia, con l'esibizione dello striscione "Comitato agricoltori traditi" e la presenza di un paio di trattori. La manifestazione non ha influito sulla viabilità dello svincolo e si è svolta regolarmente, con il monitoraggio delle forze dell'ordine.