“La scultura e il cinema. Mettere in rapporto queste due dimensioni espressive così diverse fra loro può sembrare una cosa impossibile e quanto mai arrischiata, ma Ferdinando Lauretani l'ha tentata con risultati interessanti.” Scrive Francesco Poli, docente di Storia della Scultura Moderna all'Accademia di Brera. “Bisogna leggere immediatamente la carica di affetto che ha mosso la mano dello scultore, il coinvolgimento personale, che talora può apparire gioco, allusione scherzosa, con però un eterno sapore di giovinezza, di immutabile leggerezza. L'occhio di chi guarda trascorre da un particolare all'altro, ricostruisce non solo l'intera immagine, la pregnanza iconica e simbolica della scultura, ma il processo del pensiero, del fantasticare, dell'assemblare frammenti in una unità, che ha portato Lauretani a creare quell'opera, a riassumere una vita, una creatività in una concretezza pietrificata che la riassorbe e compendia”. Specifica ampiamente Marzio Dall'Acqua, presidente dell'Accademia Belle Arti di Parma. La mostra di Ferdinando Lauretani “Cinema Italiano – I Fabbricanti di Sogni” è racchiusa in questi due sintetici, autorevoli, pensieri. 27 statue (24 in marmo di Carrara, 2 in terracotta, 1 in resina), di medie dimensioni (60 x 50 x 40), ognuna dedicata a un regista del cinema italiano dal dopoguerra ad oggi, saranno esposte nella Pinacoteca Civica e diocesana dal 10 dicembre 2016 al 12 febbraio 2017. Fellini, Rossellini, De Sica, Antonioni insieme ad altri fino agli attuali Benigni, Salvatores, Tornatore. Forse l'opera più artisticamente efficace è la silente, ma non meno intensa, scultura al “regista anonimo”, grave e malinconica, immota visione. Una sorta di musa inquietante e, soprattutto, un'autentica dichiarazione al cinema. Afferma infatti Lauretani: “Ci sono un nugolo di registi che sono passati nella galassia del cinema italiano come meteore, una o due opere e poi scomparsi per sempre. E le loro opere non sempre erano inguardabili o mostruosamente improponibili. A questi signori registi diventati “anonimi” ho voluto dedicare una mia opera”. L'introduzione del catalogo è del Dott. Giulio Proietti Bocchini, Storico dell'Arte. La prefazione è del Prof. Emidio De Albentiis, docente di Storia dell'Arte all'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.Il ricavato della vendita del catalogo sarà devoluto interamente al Gruppo Comunale della Protezione Civile di Spello che lo dedicherà ad un progetto a sostegno delle popolazioni terremotate del 24 agosto 2016.

Foligno/Spoleto
16/11/2016 16:07
Redazione