Spello, via il restauro dell'acquedotto romano

E’ stato pubblicato il bando di gara per l’appalto dei lavori di restauro dell’acquedotto romano ed il ripristino dell’antico percorso pedonale Spello – Collepino, nel tratto che va dalla Bulgarella fino all’Abbeveratoio dell’Asino. Le ditte interessate alla partecipazione dovranno far pervenire la propria offerta entro il termine previsto del 17 dicembre, come indicato nel bando che è anche consultabile sul sito internet del Comune di Spello all’indirizzo www.comune.spello.pg.it. Il progetto è inserito nel Piano delle opere pubbliche per un importo di spesa complessivo di 600 mila euro, di cui 480 mila euro finanziati mediante contributo regionale. I lavori saranno quindi avviati entro breve tempo, con un termine di esecuzione che è previsto in 9 mesi dalla data di consegna dei lavori. L’intervento di recupero per l’antico acquedotto prevede la pulizia dalla vegetazione infestante, il consolidamento e il restauro al fine di rendere visibile il sistema costruttivo e funzionale dell’acquedotto. Il ripristino dell’antico percorso pedonale sarà invece realizzato nelle adiacenze dell’intero tratto dell’acquedotto e prevede anche l’inserimento di aree di sosta, con bacheche informative e panche, in alcuni punti panoramici. “Pochi sono in Italia le rovine rimaste di acquedotti monumentali – spiega l’assessore ai lavori pubblici Vittorio Ciancaleoni - L’intervento in programma ridarà nuova vita a tale testimonianza della civiltà romana, con l’abbinamento di un percorso pedonale di grande fascino, volto alla scoperta della storia e del patrimonio ambientale del Comune di Spello, per un percorso che oltre all’inaspettato capolavoro offrirà anche panorami di rara bellezza sulla valle umbra. L’antico Acquedotto di Spello risale all’età romana ed interessa un percorso complessivo di ben 5.612 metri. Trae origine dalla sorgente di Fonte Canale, a circa 4 chilometri ad est del centro urbano, sotto il castello di Collepino, alle falde del Monte Subasio. Dalla sorgente l’acqua era condotta sino al luogo di consumo, sfruttando le pendenze del terreno. Inizialmente l’antico acquedotto presenta un tratto interrato, per poi proseguire con tratti edificati di pietra calcarea, rimasti ancora ben visibili. Nel centro urbano il ramo principale percorre sotterraneo lungo l’asse viario principale, da nord a sud, sino a Porta Consolare. Dall’arteria principale si diramano alcuni rami secondari, verso Porta Venere e verso il versante orientale, con una rete di decine di cisterne.