Si è tenuto martedì 21 febbraio nella sede del circolo Acli Ora et Labora di Fossato di Vico un incontro fra il presidente Sante Pirrami ed i vertici della Fabi regionale (Federazione autonoma bancari italiani) rappresentati dai segretari provinciali Enrico Simonetti ed Anna Minelli. Si è discusso della crescente desertificazione bancaria che sta colpendo l’Umbria in generale ed i territori interni e marginali in particolare e sulle possibili azioni da intraprendere per far conoscere questa situazione che genera tanti disagi alla popolazione.
I numeri sono impietosi e rispecchiano un ridimensionamento costante del numero degli sportelli bancari. Gli appelli di comitati di cittadini, sindaci, amministratori locali, si susseguono. A Ponte Valleceppi mercoledì 22 febbraio si è tenuta una manifestazione a difesa dell’unico sportello bancario destinato a breve alla chiusura.
Anche nel territorio appenninico la situazione non è delle più rosee. A Costacciaro l’unico sportello è stato chiuso già da qualche anno, ne rimane solo uno a Sigillo, uno a Scheggia aperto a giorni alterni, così come uno a Fossato di Vico aperto solo tre giorni a settimana. In quest’ultimo comune erano tre gli sportelli appena pochi anni fa. Allargando lo sguardo alla regione nel suo intero i dati non sono rassicuranti. Dal 2020 al 2021, come ci ricordano i numeri della Banca d’Italia, sono stati chiusi altri 42 sportelli, dei 92 comuni umbri solo 67 hanno uno sportello attivo, rispetto ai 74 del 2020, -9,5% in un solo anno. I dipendenti bancari in servizio sono scesi da 2865 a 2631 con una perdita di ulteriori 234 posti di lavoro. Un declino bancario che si fa ancora più drammatico nei numeri se prendiamo i dati ad esempio dal 2015 al 2021. In questi pochi anni il totale degli sportelli è passato da 511 a 350 ed i comuni serviti da 82 su 92, praticamente quasi la totalità, sono diventati 67. Numeri eloquenti ed una tendenza ormai in atto che porta la Fabi Umbria a pensare che, senza azioni concrete, attendendo passivamente gli eventi, si andrà a scomparire.
Come ricordato dal presidente Pirrami le Acli, da sempre attente e vigili sulle dinamiche del territorio, hanno raccolte le tante segnalazioni arrivate dai cittadini riguardo al disagio che stanno riscontrando con l’impoverimento degli sportelli bancari.
L’idea è quindi insieme alla Fabi, ad altri interlocutori sindacali legati al mondo della scuola e della sanità, ai sindaci e ai rappresentanti degli enti locali, di organizzare a breve un incontro pubblico per parlare di questi temi che devono necessariamente essere affrontati.
Gubbio/Gualdo Tadino
23/02/2023 09:14
Redazione