E' stato un successo crescente quello ottenuto da Umbria jazz al festival di Chengdu, in Cina, capitale della provincia del Sichuan, una delle piu' grandi e importanti citta' del Paese cinesi per popolazione (circa 16 milioni di abitanti) storia e tessuto economico. Sono stati infatti oltre 3 mila gli spettatori per ciascun concerto. Una sorta di "corso intensivo di jazz" grazie al quale - sottolineano gli organizzatori - il pubblico cinese ha conosciuto dal vivo alcune forme di questa musica attraverso i musicisti italiani: il jazz per puristi di Stefano di Battista e Rosario Giuliani, quello intrecciato con la canzone d'autore (Burt Bacharach) di Karima, la classicita' con la Swing Valley Band (che sara' anche a Orvieto per l'edizione invernale di Uj) e la Dance Society, l'anima piu' festaiola delle street parade dei Funk Off. Senza dimenticare la vocalita' raffinata di Allan Harris ed il blues di Walter Wolfman Washington. La formula del festival prevedeva 62 eventi in sette giorni in diverse ambientazioni. Sette le band (cinque italiane e due americane) per oltre 50 musicisti complessivamente, che hanno dato vita anche a collaborazioni improvvisate. In alcuni casi anche con artisti locali. Umbria Jazz si e' tra l'altro impegnata ad ospitare musicisti cinesi nelle edizioni del festival. La Municipalita' di Chengdu ha ha espresso la volonta' di continuare a partire dal 2017 la collaborazione con Umbria Jazz. Durante il festival, inoltre, una delegazione della Regione ha incontrato le autorita' locali per avviare la definizione di accordi di collaborazione di lungo periodo tra Umbria e Chengdu in campo economico, commerciale, formativo, culturale e turistico. E' maturata anche l'ipotesi di una presenza di Chengdu e del Sichuan a Perugia durante Umbria Jazz 2017 con stand gastronomici, mostre, delegazioni imprenditoriali ed autorita' cittadine e provinciali. E' stata inoltre rafforzata la collaborazione col JZ Festival di Shanghai, che ha ospitato un concerto dei Funk Off, ed e' stata consolidata la presenza a Pechino in stretta collaborazione con l'Ambasciata d'Italia e l'Istituto Italiano di Cultura. Nella capitale si e' conclusa infatti la settimana cinese di UJ con una performance degli stessi Funk Off nell'avveniristico centro commerciale Park View Green. Umbria jazz sottolinea che per raggiungere questo risultato e' stato svolto un "grande e prezioso lavoro" grazie all'ambasciatore Ettore Sequi, alla rete Consolare, a partire da quello di Chongqing e dal Console Sergio Maffettone, all'Istituto italiano di cultura di Pechino ed alla direttrice Stefania Stafutti, al direttore dell'Ice di Shanghai Claudio Pasqualucci, alla Fondazione Italia Cina ed al responsabile dell'ufficio di Roma Andrea Canapa.