Superenalotto, Fiorelli reclama i diritti anche in Europa

Dodici anni fa il folignate Adriano Fiorelli – ex dipendente dei Monopoli di Stato – intentò una causa contro gli stessi Monopoli e il Mistero delle Finanze, affermando di essere lui il vero inventore del Superenalotto e reclamando per questo un adeguato risarcimento. Oggi – dopo varie udienze – il singolare caso giudiziario sembra essere ad una svolta. Il 9 ottobre prossimo infatti – presso il Tribunale civile di Roma – saranno chiamati a testimoniare alcuni alti dirigenti dei Monopoli e del Ministero coinvolti in questa storia. Tra questi lo stesso direttore generale dei Monopoli di Stato, a cui il folignate Adriano Fiorelli propose le invenzioni da lui messe a punto (come ad esempio il numero jolly) per migliorare la forma tradizionale del Superenalotto. Innovazioni respinte dai Monopoli e poi utilizzate nella formula intuita da Fiorelli, con guadagni stratosferici per l’erario pubblico e nessun riconoscimento per il folignate che però si era premunito dall'eventuale appropriazione indebita, registrando le sue intuizioni. È dunque l’ora della verità, per il padre folignate del Superenalotto che potrebbe chiedere e ottenere cifre stratosferiche dai Monopoli di Stato. Basti pensare che per un fatto analogo accaduto in Olanda, lo Stato ha dovuto sborsare ben 600 milioni euro a favore dell’ideatore del gioco. Il caso del folignate che ritiene di aver inventato il moderno Superenalotto, rischia inoltre di diventare internazionale. Dopo aver regolato i conti in Italia, Fiorelli si sta infatti preparando a dare l'assalto ai forzieri svizzeri e di altri paesi europei che avrebbero copiato il frutto del suo ingegno. Una fantomatica società avrebbe infatti venduto i diritti delle innovazioni introdotte dal folignate ad almeno dieci paesi esteri. Cosa che se fosse vera darebbe luogo ad un vero e proprio scandalo internazionale, tutto a vantaggio del padre folignate del Superenalotto.