Superenalotto: jackpot alle stelle, ma il folignate Fiorelli continua a rivendicare la primogenitura del gioco

C'è una vera e propria isteria collettiva per aggiudicarsi il montepremi record del gioco più amato dagli italiani: in tutte le città umbre; file interminabili di giocatori attendono il proprio turno pazientemente fuori dalle ricevitorie. Ma intanto, mentre il jackpot del superenalotto vola verso vette stratosferiche (stasera in palio 98 milioni) nei prossimi giorni di novembre si terrà presso la seconda sezione del tribunale civile di Roma un'importante udienza per il riconoscimento al folignate Adriano Fiorelli, le sue richieste: da anni Fiorelli rivendica la primogenitura e invenzione del gioco. La prossima dovrebbe essere l'ultima udienza in quanto il giudice romano preposto dovrà accertare l'a'autenticità della firma del funzionario dei Monopoli che ha respinto il progetto (una copia è depositata presso un notaio) per essere poi ripreso alla lettera. A quel punto si conclude l'iter della paternità per passare alla definizione del risarcimento che spetta al Fiorelli. L'enalotto è andato avanti per molti anni fino a quando l'ideatore folignate non ha inviato al ministero un progetto di riforma, come sostiene lo stesso, copiato alla lettera, ed è stata la fortuna dei Monopoli di Stato; non solo, il gioco sarebbe stato replicato in un'altra decina di società estere con enormi guadagni ed anche lì scatterà un'azione legale. Tra l'altro l'ideatore aveva previsto anche l'afflusso di giocatori dall'estero ed aveva suggerito ai Monopoli di rafforzare le ricevitorie nelle province limitrofe ai confini nazionali. Ora uno stuolo di avvocati assiste questo 'genio del gioco' affinché gli venga riconosciuta, prove lampanti alla mano, una percentuale sugli incassi che dovrebbe raggiungere una cifra stratosferica.