Tabacco: bene la tutela dell'ambiente, ma vanno difesi i posti di lavoro

“Consideriamo positiva la scelta del neo assessore all'Agricoltura, Fernanda Cecchini, di convocare a pochi giorni dal suo insediamento il tavolo di filiera del tabacco, anche se questa repentina convocazione testimonia ancor di più lo stato di emergenza in cui versa il settore”. Scrivono così in una nota congiunta i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell'Umbria all'indomani del incontro in regione tra i soggetti del tavolo tabacco. La riunione, molto tecnica nei contenuti, incentrata soprattutto sulle modifiche alla 'scheda agroambientale', da ripresentare all'Unione Europea dopo le osservazioni formulate, ha visto i sindacati portare all'attenzione dell'assessore la forte preoccupazione per l'occupazione del settore, ricordando che in Umbria sono circa 8mila le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nelle varie fasi della produzione. “In particolare – spiegano i tre sindacati – abbiamo chiesto all'assessore di portare questi numeri drammatici a Bruxelles, dove le legittime preoccupazioni per l'ambiente non possono però cancellare quelle ancor più impellenti che riguardano appunto il futuro lavorativo di migliaia di famiglie umbre. Tanto più perché, notoriamente, il settore tabacco è caratterizzato da una forte occupazione femminile e immigrata. Dunque – concludono Flai, Fai e Uila - in gioco sono proprio le fasce più deboli del mercato del lavoro, quelle stesse fasce che le politiche di Bruxelles dovrebbero essere tese a difendere”. Dunque, in conclusione, il sindacato è tornato a ribadire un forte appello per la salvaguardia del settore tabacco, auspicando che l'Umbria continui a guidare in Italia la battaglia a difesa di questo fondamentale comparto produttivo.