Un innovativo trattamento chirurgico è stato utilizzato al dipartimento Cardio-toraco-vascolare dell'ospedale di Terni per trattare un caso complesso di pseudoaneurisma in fase di rottura. Impiegata una combinazione di tecniche mini-invasive. L'Azienda ospedaliera sottolinea che l'intervento ha rappresentato una vera e propria sfida, sia per la rarità della condizione che per la necessità di risolvere la condizione patologica, riducendo significativamente il rischio di complicanze gravi. La possibilità di realizzare un trattamento così complesso è stata resa concreta grazie alla stretta collaborazione tra chirurghi vascolari, cardiochirurghi, radiologi interventisti e cardioanestesisti, che hanno sviluppato un approccio innovativo per l'esclusione dell'aneurisma attraverso l'impianto di una endoprotesi in aorta ascendente. L'intervento, eseguito con mini-accessi chirurgici e sotto guida radiologica, ha permesso di escludere l'aneurisma senza compromettere il flusso sanguigno vitale. Il Santa Maria ha sottolineato che questa tecnica prevede il rilascio di un dispositivo endovascolare e fino a oggi sono stati documentati solo 40 casi simili, a livello mondiale. La scelta di un approccio mini-invasivo ha inoltre ridotto il trauma chirurgico, accorciando i tempi di recupero e minimizzando anche il rischio di complicanze post-operatorie in terapia intensiva. "Una tipologia di operazione mai eseguita prima nel centro - evidenzia l'Azienda ospedaliera - che attesta la volontà di tutto l'Aortic Team di poter offrire ai pazienti trattamenti sempre più specialistici e innovativi. Trattamenti che al tempo stesso, come in tale circostanza, vedono il coinvolgimento di diversi professionisti: la cardiochirurgia diretta dal dottor Pierluigi Borghetti e la chirurgia vascolare diretta dal dottor Paolo Ottavi hanno lavorato con l'ausilio della radiologia interventistica, diretta dal dottor Massimiliano Allegritti e con la continua assistenza della struttura di cardio-anestesia, guidata dal dottor Fabrizio Ferilli". Il paziente, seguito con attenzione nel post-operatorio nella terapia intensiva cardiochirurgica, è stato trasferito successivamente nel reparto di degenza cardio-toraco-vascolare, dove ha proseguito il suo percorso di recupero. Attualmente, gode di una completa autonomia, senza segni di complicazioni, e gli esami diagnostici eseguiti confermano il successo del trattamento. "La realizzazione di interventi così complessi - viene sottolineato ancora dall'Ospedale - è resa possibile grazie alla presenza di una sala operatoria ibrida, dotata delle tecnologie più avanzate, che consente una perfetta integrazione tra le varie branche specialistiche. Una sala ad alta tecnologia, che rappresenta un punto di riferimento nel panorama sanitario regionale, simbolo di un progresso continuo nelle tecniche chirurgiche e nella gestione delle patologie vascolari. Il lavoro di squadra coinvolge non solo i chirurghi e i medici specialisti, ma anche il personale infermieristico di sala e di reparto, i tecnici radiologi e gli operatori sanitari. "Questa integrazione delle discipline - affermano i direttori Borghetti e Ottavi - conferma l'evoluzione della chirurgia nella sua più moderna espressione: tecnologia, ricerca, approcci mini-invasivi, collaborazione. L'approccio multidisciplinare associato all'uso di tecniche innovative con l'utilizzo di una tecnologia d'avanguardia si confermano strumenti fondamentali per il confezionamento del trattamento terapeutico personalizzato, testimoniando il costante impegno dell'Azienda ospedaliera di Terni nell'offrire cure sempre più avanzate ed efficaci per i propri pazienti".
Perugia
05/09/2025 16:58
Redazione