Al massimo entro quattro anni la Giunta regionale conta di dare "una risposta precisa e seria" per far tornare gli sfollati dell'Altotevere nelle proprie case dopo il recente terremoto che ha colpito il territorio dell'alta Umbria. A sottolinearlo è stato l'assessore regionale Enrico Melasecche rispondendo in Assemblea legislativa all'interrogazione dei consiglieri della Lega Valerio Mancini e Manuela Puletti i quali hanno chiesto di conoscere "le azioni che si attiveranno per tutelare con efficacia la fase emergenziale venutasi a creare subito dopo la scossa e per sostenere le amministrazioni locali, le comunità e le imprese coinvolte". L'attesa è quella di uno "step importante" come lo stato di emergenza, sul quale l'assessore ha così risposto: "La situazione è problematica, ad oggi gli sfollati sono oltre 700, ma per i contatti continui che abbiamo con i vertici nazionali confidiamo che la nostra richiesta dello stato di emergenza, con cifre ben precise richieste per le singole attività indispensabili, vada a buon fine". "Con la presidente Tesei - ha ricordato Melasecche - ci siamo attivati da subito per visitare i luoghi, parlare con i sindaci e le persone, oltre a stanziare come Giunta immediatamente una somma di 53mila euro per le prime necessità e ad informare in maniera puntuale con relazioni tecniche il dipartimento nazionale di Protezione civile". "La nostra proposta è chiarissima - ha poi spiegato - ovvero non realizzare una nuova struttura e nuove normative, sarebbe assurdo visto che abbiamo già quella relativa al terremoto del 2016. Questa consente infatti di avviare tutte le pratiche necessarie per ricostruire quanto distrutto dal terremoto, per ridurre al minimo i tempi ed evitare la costruzione tristissima di villaggi, casette e container. Le condizioni ci sono tutte - ha proseguito - e confidiamo nella sollecita dichiarazione dello stato di emergenza che consentirà con il contributo di autonoma sistemazione di dare un aiuto immediato alle 40 famiglie che ancora si trovano a dormire nella palestra di Pierantonio. Una sistemazione abitativa utile per il tempo indispensabile di 3 anni e mezzo, 4 al massimo, per la ricostruzione. Aggiungere qualche centinaio di pratiche alle migliaia che già esistono non è un grosso problema e questo è l'unico modo per dare una risposta precisa e seria, quella che la Giunta intende dare". La consigliera Puletti ha quindi ringraziato l'assessore per le nove pagine di relazione consegnata, "significative dell'impegno che questa Giunta sta avendo di vicinanza alla comunità altotiberina e della concretezza del lavoro che si sta portando avanti". "La richiesta poi dello stato di emergenza, sollecitato nei tempi giusti, non era poi così scontata" ha concluso Puletti.