Bambini di meno di tre anni strattonati, legati a lungo ai passeggini nonostante i loro pianti, minacciati in un caso anche di essere lasciati in quella posizione: sarebbero alcuni degli episodi contestati a due maestre di un asilo nido di Todi (Perugia) indagate per maltrattamenti dalla procura della Repubblica di Spoleto. Sulla vicenda - riportata oggi dal Corriere dell'Umbria e dal Messaggero - gli inquirenti mantengono un riserbo molto stretto, "date l'età dei bambini coinvolti e la delicatezza del caso". I carabinieri del comando provinciale di Perugia si sono limitati a confermare all'ANSA che alle due donne è stato notificato, nei giorni scorsi, l'avviso di conclusione indagini. Come scrive il Corriere dell'Umbria, una delle due maestre ha lasciato il posto di lavoro mesi fa, mentre l'altra risulta ancora regolarmente in servizio. I fatti si sarebbero verificati nel 2023 e in parte nel 2024. Le indagini erano partite dopo la denuncia presentata ai militari dell'Arma dei genitori di uno dei bambini coinvolti. I carabinieri della compagnia di Todi hanno svolto mesi di indagini. Gli investigatori avrebbero utilizzato anche registrazioni audio e video e dagli accertamenti sarebbero emersi atteggiamenti bruschi nei confronti dei piccoli. In un'occasione una delle due maestre avrebbe sbattuto lo zainetto sulla testa di un bambino, per punizione. Un piccolo sarebbe stato strattonato tanto da cadere in terra. Le due maestre sarebbero anche accusate di aver lasciato i bambini a dormire da soli nel passeggino, senza vigilanza, nel bagno e in terrazzo. Viene anche contestata loro una scarsa attenzione dal punto di vista igienico nei confronti dei piccoli e in una occasione di avere tirato del cibo addosso ad una bambina. I fatti avrebbero interessato una ventina di bambini oggetto dei maltrattamenti, con i genitori, parti offese, che sono stati informati dalla stessa procura del passo in avanti dell'inchiesta. Molte delle famiglie erano all'oscuro di quanto sarebbe avvenuto nella scuola. Non appena ricevuti gli atti, alcuni dei genitori hanno deciso di ritirare i propri figli dal nido, gestito da una cooperativa che si occuperebbe anche di altre scuole nel Perugino.