Umbertide. Ennesimo atto vandalico compiuto sulle tombe dei defunti.

“Esprimo la mia vicinanza e quella di tutta l’amministrazione comunale alle famiglie colpite da questi atti deprecabili e vergognosi che minano il senso comune di pietà e i sentimenti personali di ognuno”.

Con queste parole lapidarie il sindaco del Comune di Umbertide Giampiero Giulietti ha condannato senza mezzi termini l’ennesimo atto vandalico compiuto da ignoti che si sono introdotti, nei giorni scorsi, nel cimitero di Umbertide e, utilizzando una tecnica già del resto utilizzata alcuni mesi fa, più precisamente a maggio, hanno sporcato con un liquido rosso, inodore e oleoso, le lapidi di alcune tombe. Sette per la precisione a differenza di quanto successo a maggio quando le tombe profanante erano state invece 4. Stessa tecnica di allora però: infatti il liquido è stato gettato sulla lapide in modo tale da colpire in pieno la foto del defunto mentre gli schizzi e le colature sono arrivati fino al pavimento rendendo comunque necessaria la sostituzione della lapide perché la estrema oleosità del liquido, che penetra all’interno delle pietre e dei marmi, ne rende necessaria la sostituzione con danni economici non indifferenti. Per non parlare di quelli morali, della violazione del senso comune di pietà e rispetto dei defunti e della loro memoria, che è ancora più grave e difficilmente quantificabile.

A fare l’amara scoperta i parenti dei defunti che nel recarsi in visita sulle tombe dei propri cari, hanno scoperto e quindi denunciato il fatto alla locale sezione dei carabinieri di Umbertide. Che da subito hanno avviato le indagini sequestrando un campione del liquido che è stato successivamente inviato ad un laboratorio di analisi specializzato per appurarne la natura. La mancanza sulle tombe di segni che richiamano ad eventuali appartenenze di tipo politico e a eventuali riti esoterici, induce gli inquirenti a concludere che si tratti di un atto vandalico e nulla più, che comunque non elimina gravi responsabilità, anche penali: ed infatti i carabinieri hanno messo in guardia gli autori di simile deprecabile gesto e gli eventuali emuli del fatto che chi compie tali gesti rischia una incriminazione per interruzione di servizio pubblico, danneggiamento aggravato e vilipendio di tombe con relative pesanti condanne.

Intanto per parte sua il sindaco Giulietti ha fatto sapere, tramite una nota stampa, di avere provveduto, attraverso le forze dell’ordine, a interessare della questione la Procura della Repubblica di Perugia.

Simona Santi