Un altro volto di Perugino, come l'artista si vedeva a 45 anni, si aggiunge a sorpresa ai due autoritratti certi del grande maestro del Rinascimento. E' la novità della grande mostra che la Galleria Nazionale dell'Umbria gli dedica fino all' 11 giugno, fulcro delle celebrazioni del quinto centenario della morte, aperta oggi con la partecipaZione del sottosegretario alla Cultura di Vittorio Sgarbi. La nuova attribuzione si deve proprio Marco Pierini, direttore del museo nazionale e curatore con Veruska Picchiarelli dell'esposizione 'Il meglio maestro d'Italia. Perugino nel suo tempo' che raccoglie una settantina di capolavori. Il dipinto concesso dalla Galleria Palatina degli Uffizi era stato attribuito a Lorenzo Ricredi come un ritratto di Verrocchio, poi allo stesso autore come un ritratto di Perugino e infine a Raffaello come un ritratto di Verrocchio. "Io ho sempre avuto la convinzione che il pittore fosse Perugino, un autoritratto mi sembrava plauusibile - ha detto Pierini all'ANSA -. Poi sovrapponendo l'immagine all'autoritratto dell'affresco del Collegio del Cambio, mi sono accorto che tornava perfettamente anche se era più giovane di cinque o sei anni". Tre giorni fa, dopo misurazioni eseguite nel Collegio del Cambio si è scoperto "che tra pupilla e pupilla sia nel quadro sia nell'affresco ci sono 56 millimetri. E' per forza lo stesso cartone che Perugino utilizzò anche per l'affresco invecchiandosi un po'. Quindi abbiamo cambiato l'attribuzione".