"Raffaello e Caravaggio : dall'armonia della bellezza dell'Urbinate al fulgore delle tenebre del Merisi". Questi gli argomenti delle due lezioni del Corso di Storia dell’Arte organizzati da Unitre – Parco del Monte Cucco, che si sono tenute rispettivamente a Costacciaro e a Sigillo.Le due lezioni curate e presentate con la solita passione, competenza e dovizia di particolari dal vicepresidente di Unitre Sandro Giacchetti, sono state arricchite dalle proiezioni di numerosi dipinti. Nella Sala San Marco di Costacciaro solo una piccola parte della ricchissima produzione raffaelliana, ha comunque contribuito ad illustrare l’Arte del Maestro urbinate, tra ritratti, pale d’altare e affreschi con commenti critici puntuali e non convenzionali che si sono dipanati tra valenze simboliche e ambientali, citazioni da altri Artisti che Raffaello colse e fece sue, dettagli e particolari presenti nei dipinti stessi e aspetti aneddotici relativi alla vita dell’Artista, del Maestro e dell’Uomo che, morendo a trentasette anni, divenne immortale.
A Sigillo presso l’Auditorium si è tenuta la lezione su Michelangelo Merisi da Caravaggio – Il Fulgore delle Tenebre”. Con cenni biografici ed aneddoti la vita dell’Artista è stata tratteggiata: il carattere, gli eccessi, la frequentazione di ambiti sociali lontani e incompatibili tra loro che Caravaggio rappresentò nelle sue opere, traendone la straordinaria forza della sua Arte sorprendente, talvolta cruda, altre lasciva, spesso violenta e sempre coinvolgente con ambientazioni sospese nell’oscurità, lame di luce folgoranti che tagliano le tenebre a illuminare volti e corpi di modelle e modelli scelti tra gli ultimi ai bordi della società romana del suo tempo con i loro corpi emaciati, gli sguardi languidi oppure sbigottiti o, ancora, sorpresi; volti rugosi, piedi sudici e dita contorte di mani callose o imbarazzanti giovani corpi efebici. Un mondo, quello rappresentato da Caravaggio, lontano ed estraneo dalla maniera pittorica delicata, gentile standardizzata nelle rassicuranti ambientazioni, nelle iconografie, nel bello e nel piacevole allo sguardo di chi Caravaggio l’aveva preceduto, dal Perugino a Raffaello passando poi a tutti i pittori manieristi dopo di loro. Una lezione che ha portato i numerosi partecipanti a conoscere la grandezza provocatoria, e per questo rivoluzionaria, di Michelangelo Merisi detto “il Caravaggio”, il primo e insuperabile dei pittori moderni.»
Gubbio/Gualdo Tadino
31/03/2025 16:59
Redazione