"Don Matteo", settima serie

E sette. La notizia era nell’aria già al momento del brindisi di fine serie alla sala trecentesca di Gubbio; l’ufficializzazione arriva dalle pagine di “Panorama” di questa settimana: Don Matteo nel 2009 torna in tv con una nuova serie e il set dovrebbe tornare a Gubbio già dal prossimo autunno. Il record di ascolti infondo lo aveva già promosso: ha quasi sempre vinto la prima serata con uno share ben sopra il 25 % e numero di telespettatori tra i 7 e i 6 milioni , battendo sceneggiati concorrenti come “Ris” di Canale 5 , programmi di informazione come “annovero” di Rai Due e giocandosela colpo su colpo, spesso vincendo, con varietà come “il Grande Fratello” o “Lo show dei record” . Il prete detective che risolve i gialli con buon senso , ma soprattutto con il suo grande portato di umanità, comprensione , disponibilità piace agli italiani; forse fa vedere loro quello che infondo vorrebbero avere nella vita normale, ovvero non una società perfetta – la Gubbio di Don Matteo propina più delitti in dieci puntate di quante realmente la città ne abbia contati negli ultimi cinquant’anni – ma una società dove almeno i problemi si risolvono, i cattivi perdono sempre, i buoni, anche se sbagliano, prima o poi ritrovano la via giusta. Da Guareschi in poi la figura del prete di campagna di strada ne ha fatta e tanta: al massimo Don Camillo poteva occuparsi di due giovani che volevano sposarsi avendo le famiglie contro, organizzando per questo la classica “fuitella”. Don Matteo ha cose più serie per le mani, al passo con i tempi che parlano di allarme sociale, ma il profondo spirito umanista che pervade la fiction, per cui l’uomo , anche il più cattivo, infondo ha una base di bontà, vince su tutto. E non a caso questo prete “sui generis” opera in una città di provincia come Gubbio, modello del buon vivere, dove ancora si può andare in bici senza il timore d’esser investiti, dove si conosce il vicino della porta accanto, dove il bello delle vie e delle piazze ispira alla bontà. Una Gubbio che ringrazia per la vetrina offerta dalla produzione , Lux Vide anche per la settima edizione: se girate per la città e dietro l’angolo trovate uno dei tanti turisti difficile che prima poi non vi chieda qual è la chiesa di Don Matteo , indice che la tv ben fatta fa bene a chi la fa per i guadagni incassati, ma anche a chi la ospita.