Si è chiuso un anno anche per il Consiglio comunale di Città di Castello: alla ripartenza e con alle spalle già una convocazione, l’Ufficio di presidenza dell’assemblea tifernate, composto da presidente e vice, traccia un bilancio numerico delle attività a partire dalle venti sedute, che si sono susseguite nel 2017. I mesi più laboriosi sono stati Marzo e Luglio con tre consigli, seguiti da Aprile, Settembre e Novembre con due. Nei sette mesi restanti, il consiglio si è sempre riunito almeno una volta. Ma l’impegno in aula non è stato esaustivo dell’attività: commissioni e conferenza dei capigruppo hanno incrementato gli appuntamenti, arrivando nel caso dell’organismo “Programmazione” a 19 sedute; 9 per “Assetto del territorio” e “Servizi”, 6 per “Affari istituzionali” e “Controllo e Garanzia”. La conferenza dei capigruppo per definire programmazione e argomenti delle sedute del consiglio si è incontrata ben dodici volte. Passando dalle cifre ai contenuti, l’Ufficio di presidenza sottolinea come nel 2017 siano stati discussi 149 documenti, 94 interpellanze e 55 interrogazioni. In particolare per accelerare l’esame delle interrogazioni è stato introdotto il cosiddetto “question time”, un’anticipazione del consiglio, di consueto con convocazione un’ora prima dell’assemblea, senza numero legale, dove i proponenti presentano il quesito a cui rispondono gli amministratori. L’Ufficio di presidenza parla di dieci comunicazioni al consiglio, molte delle quali attinenti il sistema di trasparenza e controlli e 94 delibere consiliari, il vero parametro dell’attività del Consiglio, dato che in questo tipo di documenti si assumono decisioni e spesso si adottano scelte per il futuro della città. Molto lavoro è stato fatto anche se alcuni argomenti proposti nel 2017 sono all’esame delle commissioni e arriveranno nelle prossime sedute al vaglio del consiglio. Terminato il sintetico bilancio, l’Ufficio di presidenza sta definendo iniziative e progetti per il 2018, che quanto prima ha intenzione di presentare pubblicamente.