Si sono riuniti i soci di Umbria Mobilità dove alcuni Comuni, tra cui quello di Perugia, hanno posto il tema dell'uscita dalla società. Trapela un'aria di liquidazione che sarà verificata dall' advisor Ferruccio Bufaloni e dal revisore legale Filippo Mangiapane.
La liquidazione, che prevede la nomina di un commissario, scatterebbe alla luce della cessione dell'ex Fcu, binari e treni a Rete ferroviaria italiana. Da qui potrebbe derivarne la scelta di chiudere tutto precludendo alla società con base a Pian di Massiano la trasformazione in agenzia dei trasporti, ipotesi che avrebbe consentito di risparmiare 8 milioni sull'Iva nel bandire le gare; e resterebbero così solo gli immobili da piazzare sul mercato.
Si sono riuniti i soci di Umbria Mobilità dove alcuni Comuni, tra cui quello di Perugia, hanno posto il tema dell'uscita della società. Trapela un'aria di liquidazione che sarà verificata dall'advisor Ferruccio Bufaloni e dal revisore legale Filippo
La liquidazione, che prevede la nomina di un commissario, scatterebbe alla luce della cessione dell'ex Fcu, binari e treni a Rete ferroviaria italiana. Da qui potrebbe derivarne la scelta di chiudere tutto precludendo alla società con base a Pian di Massiano la trasformazione in agenzia dei trasporti, ipotesi che avrebbe consentito di risparmiare 8 milioni sull'Iva nel bandire le gare; e resterebbero così solo gli immobili da piazzare sul mercato.
Di mezzo c'è poi anche un'ipotesi di truffa ai danni dello Stato, la procura di Perugia, infatti, ha bloccato con un sequestro preventivo sei milioni di euro di fondi alla Regione.
La liquidazione si configura comunque come una via obbligata senza il rientro dei 40 milioni di euro da Roma tpl. Ma è stato raggiunto in questo senso l'accordo col consorzio Cotri, socio di Roma Tpl, che deve 28 milioni a Umbria Mobilità, la quale non ha mai ricevuto per intero le somme spettanti.
In più ci sono anche dei soldi da restituire: 12,5 milioni di euro alla stessa Regione per l'anticipazione di cassa. Con la moratoria, però, c'è tempo fino a fine 2017 perchè i prestiti dei soci sarebbero posticipati rispetto a quelli delle banche.
Oltre agli istituti di credito che incombono, va all'attacco anche la Provincia di Perugia che lo scorso luglio ha chiesto il rimborso del prestito di 3,6 milioni da pagare in dodici rate ma di cui Umbria Mobilità ha onorato soltanto due scadenze.
Così l'ente di piazza Italia ha preteso il rientro di 86 mila euro di interessi. Sarà il tribunale civile a sciogliere il nodo il 2 febbraio 2017.
Di mezzo c'è poi anche un'ipotesi di truffa ai danni dello Stato, la procura di Perugia, infatti, ha bloccato con un sequestro preventivo sei milioni di euro di fondi alla Regione.
La liquidazione si configura comunque come una via obbligata senza il rientro dei 40 milioni di euro da Roma tpl. Ma è stato raggiunto in questo senso l'accordo col consorzio Cotri, socio di Roma Tpl, che deve 28 milioni a Umbria Mobilità, la quale non ha mai ricevuto per intero le somme spettanti.
In più ci sono anche dei soldi da restituire: 12,5 milioni di euro alla stessa Regione per l'anticipazione di cassa. Con la moratoria, però, c'è tempo fino a fine 2017 perchè i prestiti dei soci sarebbero posticipati rispetto a quelli delle banche.
Oltre agli istituti di credito che incombono, va all'attacco anche la Provincia di Perugia che lo scorso luglio ha chiesto il rimborso del prestito di 3,6 milioni da pagare in dodici rate ma di cui Umbria Mobilità ha onorato soltanto due scadenze.
Così l'ente di piazza Italia ha preteso il rientro di 86 mila euro di interessi. Sarà il tribunale civile a sciogliere il nodo il 2 febbraio 2017.
Perugia
02/12/2016 11:12
Redazione