La Comunità Montana dell’Alto Chiascio è impegnata nell’avvio della organizzazione della campagna antincendio prevista nel Piano Regionale di lotta attiva contro gli incendi boschivi. La campagna antincendio della Comunità Montana dell’Alto Chiascio, si sviluppa su due fronti. Il primo consiste nella cosiddetta difesa passiva, cioè attività di prevenzione collegata alla salvaguardia delle zone verdi, imboschimenti con interventi selvicolturali come diradamenti, sfoltimenti e manutenzione delle fasce antincendio per le quali nel 2005 sono stati stanziati 119.000 euro oltre a campagne di informazione e sensibilizzazione delle popolazioni. Il secondo fronte consiste nella cosiddetta difesa attiva, di avvistamento e di spegnimento degli incendi, organizzata in stretta collaborazione con il Centro Operativo Regionale, che gestisce e organizza tutte le attività di spegnimento incendi a livello regionale, in collaborazione, oltre che con le Comunità Montane umbre, con i Vigili del fuoco e il Corpo Forestale dello Stato. Un vero e proprio sistema strutturato in grado di attivare tutte le risorse umane e materiali disponibili. E da quest’anno c’è una novità per lo spegnimento incendi nell’Alto Chiascio: a fianco delle tre squadre antincendio della Comunità Montana, interverranno i volontari di Protezione Civile del Gruppo comunale Monte Cucco, prima prevalentemente impiegati solo nell’avvistamento degli incendi. Venerdi 1 luglio, una commissione di accreditamento istituita presso l’Ente Montano, costituita da Regione, Vigili del fuoco, Corpo Forestale dello Stato e Comunità Montana, accerterà l’idoneità dei volontari, che oltre ad aver frequentato un corso di formazione attivato dall’ufficio programmazione forestale della Regione Umbria, hanno avuto in dotazione attrezzature specifiche, individuali e di gruppo. E nella giornata del 2 luglio, si terrà l’iniziativa di Legambiente “Non scherziamo col fuoco” alla quale aderisce la Comunità Montana dell’Alto Chiascio, prenderà così avvio la campagna di sensibilizzazione antincendi. “Il patrimonio forestale, costituisce un'immensa ricchezza”-afferma la presidente Catia Mariani- per l'ambiente e l'economia, per l'equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. Tuttavia ogni anno assistiamo agli incendi di migliaia di ettari di bosco, molto spesso dovuti a cause dolose, legate all'incuria e alla disattenzione dell'uomo. Le conseguenze per l'equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell'ecosistema molto lunghi. Per prevenire gli incendi boschivi molto spesso sarebbe sufficiente rispettare alcune semplici norme di comportamento: salvaguardare un patrimonio comune quale è quello boschivo è un dovere civico di ogni cittadino ed è per questo che è necessaria la collaborazione di tutti.”