C.Castello. Ancora polemiche nel PD tifernate.

Esponenti del PD tifernate, viste le ultime dinamiche del partito a livello locale, hanno deciso di alzare la voce e manifestare il proprio dissenso. L’ atteggiamento di chi vuole solo decidere strategie e posizionamenti attraverso una oligarchia dirigenziale del PD locale desta molte perplessità mentre poco o nulla si lavora nel ritrovare un rapporto stringente con i cittadini attraverso una partecipazione programmatica e democratica delle questioni attinenti la società, lo sviluppo, ed il futuro della nostra comunità. Per questi motivi abbiamo deciso di formalizzare il nostro disagio politico con una formale lettera indirizzata al Segretario Regionale del PD che alleghiamo. Egregio Segretario Regionale PD Umbria, Lamberto Bottini, le solleviamo richiesta di una forte presa di posizione relativa alle vicende accadute durante il recente congresso provinciale tenutosi a Città di Castello il 29/10/2010. Spiace dover constatare certi atteggiamenti arroganti che vengono manifestati da una classe dirigente del partito che di certo non aiutano il processo di fortificazione del PD e ne tanto meno aiutano la capacità di rinnovamento ed allargamento che il nostro partito si era dato come obiettivo primario. Spiace soprattutto che tale atteggiamento per nulla lineare sia portato avanti da coloro che per sola etichetta ed immagine si vogliono definire la nuova classe dirigente ma che in realtà sono da decenni in politica ed utilizzano i sistemi peggiori della “vecchia politica”. Durante il congresso comunale avevamo deciso di perseguire lo spirito unitario con profondo senso di responsabilità,ma il debutto al primo appuntamento importante è stato pessimo. Infatti evidenziando che le forzature sotto il profilo regolamentare sono state evidenti e grossolane(a Lei note in quanto presente al congresso in questione), queste sono nulla rispetto alle mancanze attuate nei confronti del pluralismo politico interno al partito. Il tutto condito con un atteggiamento arrogante e supponente che ha reso ulteriormente spiacevole l’ intera vicenda. La vicenda pertanto risulta dissonante rispetto allo spirito unitario che ha consentito a livello regionale a tutta l’area politica che ha partecipato al congresso di condividere progetto e candidato, costruendo cosi le basi per consentire al partito di mettersi nelle condizioni politico/organizzative per affondare al meglio la difficilissima situazione politica attuale. Accordi ovunque rispettati e condivisi in un ottica di grande collaborazione che non è avvenuta a Città di Castello,cosa ancor più grave visti gli imminenti impegni elettorali amministrativi. Da qui la decisione di richiedere alla Segreteria Regionale del PD di verificare il comportamento della segreteria comunale di Città di Castello prendendo le opportune decisioni e stigmatizzando formalmente l’ andamento e la gestione attuale del partito tifernate. Sicuri di una Sua risposta che possa prendere atto e consapevolezza del fatto che serve ristabilire un principio di rispetto e garanzia all’ interno del partito che tuttora sembra essere smarrito. A margine si fa presente che Lucio Bioli, che non è stato eletto tra i tifernati, è comunque nell'assemblea provinciale. Secondo indiscrezioni sarebbe stato "attaccato" verbalmente da un assessore regionale presente, proprio al suo arrivo alla riunione, in quanto facente parte del gruppo "Bocci-Guasticchi".