Si prospettano nuovi elementi per cercare di risolvere il delitto Geusa. La testimonianza del tecnico di una scuola di Città di Castello, che ha detto di aver visto una bambina piangere in braccio alla madre sul portone di casa di Giorgio Giorni nei precedenti 30 – 40 giorni l’omicidio, risulta compatibile con le assenze dalla scuola materna della piccola Maria. Dai registri della scuola materna infatti, risulta che la bambina è stata assente per 5 – 6 volte nel mese precedente l’omicidio. Il testimone è stato sentito numerose volte dai carabinieri, che lo ritengono attendibile, e, anche sulla base della sua testimonianza, la procura ritiene la madre, Tiziana Deserto, complice dell’imprenditore toscano nelle violenze sessuali commesse sulla piccola Maria, di appena due anni e mezzo. Secondo gli inquirenti la madre sapeva. Ora il giudice Claudia Matteini la vuole in aula, il prossimo 18 luglio, pena l’accompagnamento coattivo. Intanto il giudice affiderà il supplemento di perizia su un sacco della spazzatura trovato nell’abitazione di Giorni (nella foto il giorno dell'arresto), su cui, probabilmente, non sono stati effettuati i necessari rilievi tecnici, che potrebbero rivelare invece importanti indizi. Fino ad ora infatti nessuna traccia biologica riconducibile alla Deserto era stata trovata nel monacale dell’imprenditore toscano, ma quel sacco della spazzatura potrebbe ora rivelarsi utile a chiarire la vicenda.