I genitori del comitato per lo scientifico “si sento obbligati a rispondere a quanto affermato dall’assessore Prodi”. Si chiedono di quale equilibrio si parla nella delibera del 2004 “solo quello politico? Di quale armonia territorale si parla? Il rispettare l’accordo non è un modo pilatesco per defilarsi e non affrontare la realtà dei fatti? Inoltre è bene precisare che la riforma Moratti, forse non bene approfondita dll’assessore, non porterà alcuna modifica alla situazione dello scientifico. Quanto affermato dall’assessore è assolutamente infondato- scrivono ancora nella nota- non si parla infatti di libero mercato, di smantellare dei corsi ma prendere atto che lo scientifico è ormai una realtà consolidata da anni. Risulta incomprensibile, poi l’affermazione “noi siamo lontani dalla filosofia delle sanatorie”. Noi chi? E le precedenti sanatorie concesse? Spettare al dirigente il compito di dirottare resta per noi un lavarsene le mani e passare il problema ad altri.”. E poi arrivano alcune domande: “quali sono le situazioni similari a quella di Gubbio dove una delibera regionale ha istituito un liceo scientifico ma lo ha limitato ad una sola classe; di che sorteggio sta parlando quando interviene sulle “curvature e soluzioni non ottimali” e perchè si nega in modo arrogante ed inaccettabile il diritto presente e futuro di scelta dell’istruzione secondo il principio di territorialità?”. E arriva anche la nota di Angelo Riccardini di AN che dice come “la posizione assunta dall'assessore Prodi pone seri interrogativi sull'atteggiamento e la cultura amministrativa della intera giunta regionale e dei gruppi che la sostengono.Un dirigismo di stampo sovietico espresso da un membro che dovrebbe rappresentare la parte moderata della coalizione di governo regionale”.