I sindaci dell'Alta Umbria hanno fatto i conti in tasca alla Sanità e si sono accorti che l'Asl n.1 non fa distinzioni territoriali nella spesa per i servizi ai cittadini. Sommando l'assistenza primaria, quella ospedaliera e quella farmaceutica, la spesa pro capite riscontrata nel 2004, ultimo esercizio con dati definitivi, è risultata essere di 1.037 euro nel distretto dell'Alto Chiascio e di 1.035 euro nel distretto dell'Alto Tevere. Per quanto riguarda la ripartizione delle risorse disponibili nell'esercizio 2005 tra i presidi ospedalieri dei due comprensori, il 24,91% della spesa totale sarà stato destinato al termine dell'anno al funzionamento dell'ospedale di Città di Castello, il 14,25 a quello di Gubbio, il 6,47% a quello di Gualdo Tadino e il 4,4% a quello di Umbertide. Mai in passato era stata chiesta all'azienda una simile chiarezza nella ripartizione territoriale delle spese. Un limite che condizionava la capacità di lettura dei primi cittadini, le cui esigenze conoscitive erano state rappresentate in estate dal primo cittadino tifernate Fernanda Cecchini nella veste di presidente della Conferenza dell'Asl n.1. "Questo- ha puntualizzato il primo cittadino tifernate- darà a ciascuno dei sindaci dell'Alta Umbria armi sufficienti per smorzare le spinte e smontare le pretese campanilistiche che nel confronto politico affiorano nelle singole località con alterna prevalenza e con recriminazione tra loro spesso immotivate e contrastanti. I dati confermano infatti un sostanziale equilibrio nella suddivisione delle spese. Il confronto tra sindaci e direzione generale ha consentito anche di dare una dimensione alle difficoltà che un'azienda come l'Asl, che deve dare la precedenza ai servizi e quindi alla salute, incontra nel far quadrare i conti in una congiuntura economica particolare.