Crescono occupazione e redditività, ma resta alta l’incidenza del lavoro sommerso e irregolare. E’ quanto emerge da un’indagine di Cna Costruzioni Umbria in cui si evidenzia che nella sola Provincia di Perugia oltre il 15% degli addetti che svolgono quotidianamente attività edili ed impiantistiche non è in regola. Uno scenario comunque in miglioramento, considerando che nel 2000 il tasso di irregolarità del lavoro (ossia il peso delle unità lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro) era del 20%. Un progresso, avverte Cna Costruzioni, che non deve trarre in inganno. Le irregolarità individuate sono ancora molto diffuse. E se da un lato cresce la quota di imprese regolari, dall’altro non si attenua in maniera significativa la presenza di lavoratori senza contratto. Un settore, quello edile, in grande trasformazione e con cifre esplosive che riguardano gli stranieri e l'emersione, ma caratterizzato anche da una riduzione, tra il 2006 ed il 2007, di infortuni: da 5 a 2 incidenti su 100 lavoratori.
Secondo le stime Cna è quindi proprio nel tessuto imprenditoriale dell'edilizia si verifica una divaricazione: da un lato imprese, magari anche piccole o in forma individuale, con una propria professionalità, dall'altro gli improvvisati, gli abusivi, i dopolavoristi che arrotondano o cercano salario effettuando spesso lavori di scarso livello qualitativo". Una crescita tumultuosa che comporta, secondo l’organizzazione di categoria , "la necessità di provvedimenti che rendano il mercato più trasparente attraverso un processo che tuteli maggiormente il consumatore e qualifichi sempre con più efficacia il rapporto tra impresa e utente finale. “Nell’attuale periodo di crisi del settore - afferma il neo Presidente della CNA Costruzioni Leonello Antonelli -le imprese che lavorano nel rispetto delle regole non riescono più a sopportare la concorrenza sleale di soggetti che affidandosi all’avventura, al rischio, all’evasione fiscale e contributiva, all’ignoranza cosciente delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, operano liberamente sul mercato. E’ quindi nel nostro stesso interesse di cittadini e di imprenditori - ribadisce Antonelli - bandire il lavoro irregolare che danneggia, innanzitutto, gli imprenditori onesti. L’adozione del DURC – prosegue Antonelli - ha contribuito all’emersione di molti lavoratori in nero ma non è sufficiente. A nostro avviso si stanno creando pericolosamente due mercati uno “in bianco” dove le regole sono l’elemento distintivo del suo essere impresa, ed uno “in nero”, dove il profitto a scapito degli altri viene pagato dalla collettività tutta. In altre parole, da un lato vi sono le imprese che operando nel rispetto delle regole sono sempre più oberate da una serie di obblighi molte volte solo burocratici e ripetitivi che non aiutano nessuno, mentre dall’altro vi sono gli abusivi che nell’illegalità trovano la carta vincente nella competizione. La proposta della CNA può essere riassunta nel seguente slogan “meno montagne di carta e maggiori controlli effettivi. Pertanto chiediamo a tutti i soggetti istituzionali un impegno comune al fine di tutelare le imprese che operano correttamente nel mercato”. “Il confronto è impari - aggiunge Daniele Sarnari responsabile CNA Costruzioni - se a questa condotta aggiungiamo i continui aumenti delle materie prime e dei costi energetici nel prossimo futuro molte imprese saranno costrette ad uscire dal mercato. La particolarità del settore, gli oneri a carico dell’imprenditore, la pericolosità dei luoghi di lavoro, gli obblighi nei confronti della comunità e dei cittadini e consumatori per i lavori eseguiti sono tutti elementi che hanno indotto la nostra associazione a proporre a livello nazionale l’adozione di una legge per la regolamentazione dell’accesso alla professione. Solo le imprese che operano costantemente nel rispetto delle regole, formando continuamente il proprio personale, investono in nuove tecnologie sono in grado di assicurare ai cittadini l’esecuzione di lavori a regola d’arte”. Da qui l’appello agli utenti. Cna Costruzioni invita tutti i cittadini a rivolgersi per l’esecuzione delle proprie opere solo alle imprese che lavorano nel rispetto delle regole. “In tal modo – conclude Antonelli - oltre ad avere la certezza sulla qualità delle opere realizzate, potranno godere delle garanzie previste, usufruendo in taluni casi anche delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni degli immobili ed il risparmio e l’efficientamento energetico”.
30/06/2008 10:43
Redazione