Per Mozart era il “re degli strumenti” e la storia ce ne ha consegnato esemplari di raro valore artistico e di eccellente qualità timbriche e musicali. Parliamo dell’organo, da sempre associato alla liturgia sacra che accompagna e sottolinea, ma che di recente è stato riscoperto anche al di fuori delle mura ecclesiastiche. Gubbio lavora già da tempo per la creazione, presso l’Istituto d’arte, di una scuola d’arte organaria, finalizzata al restauro di tali strumenti che nel territorio contano pezzi di eccellente qualità. Dopo il recupero, ad opera dell’organaro perugino Eugenio Becchetti, del Morettini conservato presso la chiesa di San Giovanni, giungono dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, insieme alla Cei, la Conferenza episcopale italiana, i finanziamenti per il restauro di altri tre organi di Gubbio, ovvero quelli ospitati nelle chiese di San Secondo, Santa Maria dei Servi e San Francesco. Un progetto questo che ha visto coinvolto come coordinatore il maestro Renzo Menichetti e che troverà ancora una volta la mano esperta nel restauro di Eugenio Becchetti. A San Secondo e Santa Maria dei Servi si tratta di organi Morettini del 1879 uno e del 1859 l’altro, di ottima ricchezza timbrica, senza manomissioni posteriori, mentre quello di San Francesco, pur non essendo antico, merita il restauro per restituire maggiore intensità alle celebrazioni religiose che si tengono in uno degli edifici religiosi più frequentati dagli eugubini. Il progetto di recupero si è avvalso anche della collaborazione dei canonici delle chiese interessate, da Don Giuliano Salciarini ai frati francescani conventuali.