Fossato: polemica in Consiglio, la CDL abbandona l'aula

E' polemica accesa a fine anno nel consiglio comunale di Fossato di Vico. Nell'ultima seduta del 2006 la minoranza di centro-destra ha deciso di abbandonare l'aula consiliare per richiamare l'attenzione del sindaco e dei consiglieri sulla "superficialità e sulla irresponsabilità che dimostrano nel portare avanti le funzioni proprie di un comune". "Gli atti più rilevanti che impattano i cittadini, quali i regolamenti, i piani e lo statuto - spiega una nota della CDL - sono trattati come meri adempimenti burocratici. Anche il metodo adottato nel portare gli atti alla attenzione dei consiglieri, sempre all'ultimo minuto, dimostra ampiamente la scarsa importanza che viene riservata a ciò da parte di questa amministrazione di centro-sinistra. In questo caso, forse spinta a convocare il consiglio comunale più scambiarsi gli auguri che dal merito degli atti". "L’attuale amministrazione di centro-sinistra - prosegue la nota polemica - è continuamente alla ricerca del consenso anche sul voto della minoranza, è intollerante di fronte alla libertà di espressione, al dialogo che spesso viene concepito come un fastidio, con le regole che si applicano quando fanno comodo. Mentre la nostra parte concepisce la politica come un servizio, nella ricerca del dialogo e nel rispetto delle regole. I risultati, di questo modo di operare, sono davanti a tutti dopo nove anni di amministrazione di centro-destra a Fossato di Vico. Questo atteggiamento penalizza e trascura i cittadini che pagano per questa superficialità ed irresponsabilità. Lo dimostra la mancanza di una visione e le tante decisioni prese senza pensare alle conseguenze che queste possono avere sui cittadini di Fossato. Tra queste decisioni le più pesanti riguardano la gestione dell'acquedotto affidato ad Umbra Acque, l'adeguamento degli edifici scolastici dove non è dato sapere quando si completeranno i disagi di molti studenti, la gestione della nettezza urbana che nella bozza di convenzione portata in consiglio si sono dimenticati di inserire il costo dell’appalto e poi lo statuto comunale dove si è data importanza alla contrapposizione politica che al merito degli articolati".