Gianluca Sirci, il pugile-biologo che sfiderà il campionissimo

Ha ben due lauree, di cui una conseguita con il massimo dei voti, l’iscrizione all’ordine nazionale dei biologi, una tessera militare di quando da ufficiale di complemento vestiva la divisa da sottotenente, una targa con su scritto “Gianluca Sirci – direttore”, apposta sulla porta d’ingresso del Laboratorio di Analisi Microbiologiche “BioLab” di Borroni. E un curriculum sportivo di tutto rispetto. Perché il dottor Sirci, biologo bilaureato, è anche – e verrebbe da aggiungere soprattutto – una delle promesse del momento della boxe professionistica. Pesa 107 chili, è alto oltre un metro e novanta, e il suo gancio sinistro, come sa bene l’ungherese Norbert Torteli steso per un ko tecnico alla prima ripresa meno di un mese fa, non lascia scampo. Il boxeur con due lauree – unico caso in Italia e supponiamo nel mondo – sfiderà entro l’anno il friulano Paolo Vidoz, campione nazionale attualmente in carica. Ha trentaquattro anni, un passato di arti marziali (a lungo si è dedicato al kung fu) e un ingresso relativamente recente nel mondo del pugilato. Che, a dir la verità, lo ha subito premiato consegnandogli nel 2004 la casacca dei professionisti. E conclude, il gigante buono specializzato in microrganismi, con una verità, la sua verità, sulla funzione educativa della boxe.