Intende fare chiarezza la Direzione regionale Inail per l'Umbria, in merito alla notizia (https://www.trgmedia.it/Mesotelioma-pleurico-da-amianto-l-INAIL-di-Perugia-riconosce-la-malattia-professionale-per-un-autot/news-139823.aspx) del riconoscimento della malattia professionale, nei confronti di un lavoratore di 61 anni eugubino, dipendente di una ditta di autotrasporti di Gubbio. Quest'ultimo, secondo l'Osservatorio Nazionale Amianto, per anni sarebbe stato esposto all'amianto, attraverso polveri e fibre inalate nell'abitacolo di guida provenienti dal vano motore e dal sistema frenante. Inail spiega tuttavia che il riconoscimento della malattia è riferibile alle sole attività di muratore e idraulico precedentemente effettuate dal 61enne nel periodo di esposizione dal 1981 al 1987, e che nulla hanno a che vedere con l'attività di autotrasportatore. "In tale periodo, in particolare, - si legge nella nota di Inail - il lavoratore ha svolto attività alle dipendenze imprese edili, occupandosi anche del montaggio di tetti e canne fumarie in cemento amianto: solo e soltanto per questo periodo Inail ha ritenuto che esistessero le condizioni di esposizione personale a fibre aerodisperse [...] Il riconoscimento da parte di Inail della predetta malattia professionale, mesotelioma pleurico, al dipendente di ditta di autotrasporti eugubina è relativo alla sola esposizione alle attività di idraulico e muratore precedentemente svolte e non a quelle di autotrasportatore".