Gubbio, dal monte Ingino roccia pericolante. Sopralluogo tranquillizza

L'imput era stato dato dalla rubrica di TRG "L'Occhio indiscreto" con la segnalazione di un telespettatore. Passando per gli stradoni che portano al monte Ingino non si nota nulla, ma non è sfuggito ad alcune persone che in questi giorni hanno usufruito della funivia. Una grossa porzione di roccia - a vederla sembra di notevoli le dimensioni - sembrerebbe staccarsi dal resto del monte. La roccia in questione si trova all'altezza della prima "cappelluccia" e la spaccatura che ha allarmato i visitatori è in effetti piuttosto evidente. Le reali dimensioni e la profondità della crepa restano però ancora tutte da stabilire. A questo servirà il sopralluogo che l'ufficio di protezione civile ha già predisposto "La segnalazione - spiega infatti l'architetto Stefano Stocchi - è arrivata anche in Comune. Quanto prima provvederemo ad eseguire degli accertamenti, in base ai quali decideremo la tipologia del nostro intervento". Qualora si trattasse di una frattura superficiale - spiegano ancora dal Comune - si potrebbe semplicemente provvedere ad ingabbiare il masso in questione, altrimenti si potrebbe anche decidere di frantumare la pietra utilizzando dell'esplosivo. Decisioni che però verranno tutte rimandate a dopo il sopralluogo, una volta stabilite con precisione non solo la grandezza, ma anche la profondità e l'inclinazione della crepa. "La presenza di rocce di natura calcarea - spiega Ermanno Rosi della Comunità Montana - è una caratteristica comune ai nostri rilievi. Non è strano che parti più o meno grandi di roccia calcarea si stacchino per poi precipitare a valle. La natura porosa del calcare - continua Rosi - fa sì che tra i blocchi si infiltri dell'acqua che con le gelate invernati finisce per erodere e creare delle crepe nella roccia". La collocazione del masso, lontano da abitazioni, non sembrerebbe destare preoccupazione per la popolazione, ma. Ieri sera poi il sopralluogo dei Vigili del Fuoco insieme all'arch. Stocchi del Comune: "Abbiamo liberato alcuni piccoli massi pericolanti - ha spiegato il responsabile Sauro Monacelli - ma la massa principale che pure presenta delle crepe, è stabile e non costituisce pericolo nè per lo stradello soprastante (prima cappelluccia) nè per la strada sottostante che conduce alla chiesa di S.Girolamo".