Un momento di profonda partecipazione e spiritualità ha riunito la comunità ecclesiale eugubina nel pomeriggio di mercoledì 30 aprile 2025 nella Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, per la santa messa in suffragio di Papa Francesco, presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini. La liturgia ha coinciso con la festa per la dedicazione della “chiesa madre” della diocesi e ha avuto un significato speciale anche per il conferimento dei ministeri laicali del lettorato, dell’accolitato e l’istituzione di nuovi ministri straordinari della comunione.
“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”, ha esordito il Vescovo nell’omelia, citando l’Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Un omaggio al Pontefice scomparso, che ha segnato con forza il cammino della Chiesa con il suo stile di fraternità e servizio.
Mons. Paolucci Bedini ha ricordato che “la vita del cristiano e della Chiesa non si spiegano se non come vita donata, ricevuta gratuitamente e donata gratuitamente”, ribadendo che ogni ministero ecclesiale nasce da questa logica pasquale, come traduzione concreta della fraternità generata dal Vangelo.
Nel corso della celebrazione sono stati istituiti sei nuovi lettori: Claudia Brilli, Marinora Cardinali, Slavka Dugasova, Roberta Pascolini, Alessandra Salciarini e Tamara Tittarelli, laiche impegnate nelle comunità parrocchiali della diocesi. A ricevere il ministero dell’accolitato è stato Federico Solazzi, giovane in formazione per diventare sacerdote presso il Pontificio Seminario regionale umbro “Pio XI”, mentre il ministero straordinario della comunione è stato conferito a Barbara Ercoli, Sara Cecilioni e Cristiana Tognoloni. Tutti hanno espresso la volontà di mettersi al servizio della Chiesa con dedizione e spirito evangelico.
“La ministerialità è la traduzione concreta di ciò che naturalmente il Vangelo inocula nelle nostre vene di credenti”, ha sottolineato il vescovo Luciano, evidenziando come la disponibilità a servire nella Chiesa non sia un privilegio, ma una forma di amore reso visibile e operante nel corpo ecclesiale.
La memoria di Papa Francesco ha attraversato tutta la liturgia come filo conduttore di un’eredità viva, che chiede di essere raccolta e incarnata. “Non c’è un altro stile nella Chiesa”, ha ribadito il Vescovo. “Papa Francesco ce l’ha ricordato: il Vangelo si spiega solo nella fraternità e nel servizio reciproco. Chiunque nella Chiesa si pensa da solo, distinto dagli altri – e magari anche contro gli altri – sta dividendo la Chiesa. Sta sprecando la grazia di Cristo. Sta negando la sua croce”.
La liturgia è stata celebrata anche in suffragio del Santo Padre, segno di gratitudine per la sua testimonianza e guida. La comunità eugubina ha espresso il desiderio di continuare il suo cammino sulla strada tracciata da Papa Francesco: quella della Chiesa “in uscita”, povera per i poveri, serva dell’umanità, testimone credibile della vita nuova in Cristo risorto.
Gubbio/Gualdo Tadino
01/05/2025 12:54
Redazione