E' stata inaugurata a Gubbio ieri alle ore 17 nei locali del Palazzo della Porta in Corso Garibaldi la mostra “Il Senso del Classico a Gubbio”, ceramiche eugubine e gualdesi dello storicismo tra il XIX e XX secolo.
La mostra, curata e ideata dall’Associazione Maggio Eugubino, è dedicata alla ceramica eugubina con una appendice sulla ceramica gualdese nel periodo del cosiddetto storicismo durante il quale, come ricorda Gaudenzi “molti ceramisti italiani si volsero ai secoli gloriosi della maiolica e con slancio romantico e spirito neoumanistico, si adoperarono per rinverdirne i fasti”.
Una scelta di pezzi che corrisponde a questo “senso del classico” che pervade le botteghe ceramiche fra Ottocento e Novecento in tutta Italia.
Revival storicistico che a Gubbio ha una sua attività precocemente sviluppata soprattutto per quanto riguarda la riscoperta delle formule segrete che erano alla base della tecnica della ceramica a lustro di cinquecentesca memoria, in maniera particolare di quella di Mastro Giorgio Andreoli.
Saranno in mostra oltre trenta pezzi selezionati che sintetizzano l’attività storicista di fabbriche come quella di Giovanni Spinaci e Compagni, Antonio Passalboni, Giuseppe Magni, Fabbrica Majoliche Mastro Giorgio di Polidoro Benveduti, Società Ceramica Umbra “Paolo Rubboli”, ove operò come direttore artistico il giovane Aldo Ajò, Fabbrica Mastro Giorgio Gubbio, ove operò il pittore Guido Cattozzo; altre opere riguardano le fabbriche gualdesi come quelle di Paolo Rubboli e di Alfredo Santarelli.
Nell’occasione viene anche presentata la replica di alcuni pannelli dello studiolo di Federico da Montefeltro, altro progetto attivato dall’Associazione Maggio Eugubino in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Gubbio/Gualdo Tadino
04/06/2005 08:02
Redazione