La seduta consiliare di ieri ha regalato molti temi caldi alla discussione, partendo sin dal question time mattutino con il punto “cancelli del Voltone” e “recupero fondi per la gestione post mortem della discarica di Colognola”. Ma anche nella ripresa pomeridiana non è mancato il materiale per il confronto soprattutto, però, dopo la pausa per la cena. Il tema che ha diviso ed ha aperto un dibattito con tanto di battibecchi protrattisi sino a tardi, la restituzione di terreni di proprietà della Asl n 1, lasciati in gestione al comune e che ora l’ente ospedaliero rivuole indietro. Questo in parole povere il succo del tanto conteso punto n.14 dell’ordine del giorno. Una discussione lunga ed estenuante. Nel merito, si tratta di terreni e immobili che alla fine degli anni 70 inizio anni 80 transitarono al comune dal disciolto Ente Ospedaliero di Gubbio. Si è dovuto poi mettere in atto una ricognizione tecnica per verificare l’esatta consistenza attuale degli immobili e soprattutto la loro attuale destinazione d’uso: quelli rimasti come nel momento della transizione al comune potrebbero tornare immediatamente nell’effettiva disponibilità dell’Asl; e quelli che invece non sono disponibili alla devoluzione perché alienati o trasformati nella destinazione d’uso. Tra questi immobili ci sono scuole, parcheggi, fabbricati come lo stesso ospedale di piazza 40 martiri per i quali il comune intende mantenere la proprietà o comunque garantire una prospettiva di continuità riguardo il loro utilizzo. E questo grazie ad una legge del 2003 che prevede che alcuni immobili di particolare interesse storico o culturale possano essere trasferiti in proprietà direttamente al Comune quando il Comune ne faccia formale richiesta. Per ora in sede di consiglio si è discusso solo della parte fondiaria, per quella immobiliare si dovrà ancora attendere un po’. I terreni che l’Asl richiede verranno probabilmente venduti ed il ricavato investito per l’ospedale unico di Branca. Alcuni terreni così si chiederà di lasciali al Comune, gli altri verranno restituiti ed è in questo quadro che si inseriscono alcune variazioni di destinazioni d’uso, alcuni terreni prima agricoli e ora residenziali che andranno a compensare il valore di quelli che resteranno al Comune.
In chiusura di seduta anche l’approvazione dell’applicazione dell’articolo 24 della legge regionale 21 del 2004 che prevede una addizionale in merito all’incremento degli oneri relativi alle opere abusive oggetto di sanatoria, un incremento del 100%,un raddoppio. Manovra che ha visto il voto favorevole anche dei Ds poiché, dicono, “pur contrari ali condoni, riteniamo giusto che quando comunque vengono resi possibili chi può risanare venga penalizzato al massimo: un modo per ristabilire in parte le parità di trattamento”. Una manovra che, in soldoni, farà entrate nelle casse comunale un addizionale di circa 700 mila Euro, con un aumento medio di 1500 Euro per ognuna delle 570 domande già presentate agli uffici. Una cifra sostanziale che verrà intermente reinvestita. Questo il motivo del sì dei Ds che però non mancano di sottolineare come questo incremento non sia stato previsto a bilancio, a Marzo, e che quindi ora si debba prevedere un nuovo capitolo.