
Tre colpi di pistola in un tardo pomeriggio di aprile. Tre squarci nella quiete di una cittadina come Gubbio, non abituata a gravi episodi di cronaca nera. Si è consumato in pochi istanti l’omicidio di un uomo di 66 anni, Furio Brancaleoni, barbiere, aggredito a colpi di pistola nel proprio esercizio commerciale di via Tifernate. Una bottega che era ritrovo abituale di tante persone ma che è diventata teatro di un drammatico fatto di sangue.
L’uomo, che si trovava all’interno del locale, è stato affrontato da un uomo e a seguito probabilmente di un alterco è stato raggiunto da tre colpi di arma da fuoco. Subito dopo il responsabile dell’atto criminoso si è allontanato dal luogo del delitto, per altro – secondo alcune testimonianze – in evidente stato di choc, senza neppure accelerare il passo e senza disfarsi, almeno in un primo momento, della stessa arma.
Ad accorrere sul posto nel giro di pochi minuti, l’ambulanza del 118, i Carabinieri della Compagnia di Gubbio – supportati dagli organi tecnico-scientifici del nucleo operativo di Perugia - e alcuni vigili della Polizia Municipale, oltre a tanti curiosi che hanno udito l’eco dei colpi di pistola o pochi minuti dopo sono venuti a conoscenza della tragica vicenda. Inutili purtroppo i soccorsi: l’uomo, riverso a terra, è stato trovato praticamente già privo di vita.
Un’atmosfera di angoscia vera e propria ha ben presto avvolto l’intera frazione di Madonna del Ponte, nella quale il barbiere era molto conosciuto.
Sul posto è giunto in serata anche il pm Giuseppe Petrazzini, incaricato di coordinare le indagini. Sulla scorta delle prime ricostruzioni sembra che nel negozio si trovasse un altro cliente al momento dell’esplosione dei colpi di pistola o immediatamente dopo: le urla dello stesso hanno ulteriormente richiamato l’attenzione di altre persone fuori dal locale. Un altro passante è entrato nella barberia e visto il titolare steso a terra e sanguinante è uscito di corsa chiedendo aiuto.
Gli inquirenti si sono messi sulle tracce di un possibile indiziato: in un primo tempo le indiscrezioni parlavano di un extracomunitario, poi dopo pochi minuti è stato chiarito il tutto. Si trattava di un uomo di nazionalità italiana che sarebbe è stato visto uscire dalla bottega della vittima dopo l’omicidio.
L’uomo, B.L, 45 anni, celibe, di origini meridionali, abita proprio al piano superiore dello stesso immobile dove si trova la barbieria e dove è stato commesso il delitto: gli inquirenti lo hanno trovato in casa, e hanno iniziato un interrogatorio sul quale è stato stretto il massimo riserbo. La svolta quando all’interno dell’abitazione è stata rinvenuta una pistola, possibile arma del delitto. Da indiscrezioni sembra che l’alterco sia nato per motivi sentimentali. Trattenuto fino a tarda serata, l’uomo è stato poi tratto in arresto sulla scorta degli indizi riscontrati e delle prime testimonianze raccolte.
Un omicidio i cui contorni sono al vaglio degli inquirenti che hanno tratto in arresto il 45enne che abita proprio sopra il luogo del delitto e i cui motivi sarebbe da ricercare in una vicenda a sfondo passionale.
Tanta gente si è accalcata intorno alla barberia nonostante fosse stata presto transennata: un episodio drammatico che ha profondamente colpito la comunità eugubina, non certo avvezza a vicende di così tanta gravità. L’ultimo episodio criminoso risaliva al 6 novembre 1997 quando nella campagna di Mocaiana, popolosa frazione a pochi chilometri dal luogo del delitto, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco la giovane Mauretta Fondacci.
Gubbio/Gualdo Tadino
14/04/2005 20:53
Redazione